Arriva una petizione contro “mamma” RAI per rendere visibile i portale web anche da parte di nuovi utenti Linux senza dover utilizzare plugin di terze parti.
RAI.TV è portale web dal quale è possibile guardare in diretta streaming tutti i canali della tv pubblica da personal computer e device mobili.
Purtroppo “mamma” RAI ha deciso di utilizzare la tecnologia Microsoft Silverlight per la riproduzione dei contenuti multimediali dal proprio portale, plugin disponibile però solo per Microsoft Windows e Mac OS X. Per Linux in questi anni sono arrivati dei plugin di terze parti e applicazioni varie per poter accedere ai vari canali Rai.TV anche dal sistema operativo libero soluzioni che molto spesso risultano instabili. Di recente è arrivato anche il tool Pipelight che ci consente di avere il plugin Microsoft Silverlight all’interno dei nostri browser, progetto però ancora in fase di sviluppo che semplicemente avvia il plugin attraverso Wine niente quindi di nativo per Linux.
Purtroppo “mamma” RAI ha deciso di utilizzare la tecnologia Microsoft Silverlight per la riproduzione dei contenuti multimediali dal proprio portale, plugin disponibile però solo per Microsoft Windows e Mac OS X. Per Linux in questi anni sono arrivati dei plugin di terze parti e applicazioni varie per poter accedere ai vari canali Rai.TV anche dal sistema operativo libero soluzioni che molto spesso risultano instabili. Di recente è arrivato anche il tool Pipelight che ci consente di avere il plugin Microsoft Silverlight all’interno dei nostri browser, progetto però ancora in fase di sviluppo che semplicemente avvia il plugin attraverso Wine niente quindi di nativo per Linux.
Filippo Falezza, utente Linux, ha deciso di avviare una petizione contro la RAI per far migrare il portale RAI.tv da una tecnologia proprietaria come Microsoft Silverlight a tecnologie open source (come ad esempio HTML5) le quali ci consentono di poter riprodurre i contenuti multimediali da qualsiasi browser senza utilizzare alcun plugin di terze parti.Per maggiori informazioni e per firmare la petizione basta collegarsi alla pagina dedicata del protale Change.org.