Stando al censimento dell’Istat circa il 40% delle istituzioni pubbliche utilizza software open source, la miglior provincia rimane Bolzano dove l’86,2% dei Comuni utilizza software liberi.
Finalmente anche in Italia molte pubbliche amministrazioni cominciano finalmente ad utilizzare software libero come Linux, la suite per l’ufficio LibreOffice ecc, a confermarlo è l’Istat indicando che circa il 40% delle 12.146 istituzioni pubbliche utilizzata software open source. Circa 4 comuni su 10 in Italia utilizzano quindi software open source, l’Istat ha indicato inoltre che il software libero viene viene utilizzato per il 25,9% da comuni fino a 5.000 abitanti, mentre si passa al 79,8% in comuni con oltre 100 mila abitanti.
L’86,2% dei comuni della provincia autonoma di Bolzano si basano su software liberi bene anche in Toscana dove il 67,9% usa software open, seguono l’Emilia Romagna (61,4%), Friuli-Venezia Giulia (56,9%), Molise (30,9%), Abruzzo (25,9%) e Piemonte ( 23,7%).
Stando all’Istat i dipendenti delle amministrazioni territoriali (Comuni, Comunità montane o isolane e Unione di comuni, Province e Regioni), utilizzano principalmente pc desktop (con il 73%) mentre il 7% utilizza pc portatili, il rimanente 20% utilizza device mobili come smartphone e tablet. I comuni cominciano finalmente a puntare su servizi via web, stando all’Istat il 96.4% dei comini italiani dispone di un sito web dove accedere ad informazioni su orari degli uffici, come richiedere alcune documentazioni ecc.
I dati rilasciati dall’Istat riguardano il censimento 2011, molto probabilmente le attuali istituzioni pubbliche che utilizzano software open source sono molte di più del 40%.