Scoprite come fare per ridare sprint al vostro notebook. Cambiare il classico disco fisso a piattelli magnetici con un ssd puo’ evitarvi l’acquisto di un nuovo portatile.
Un notebook offre ridottissime possbilità di aggiornamento rispetto a un pc desktop, cio’ pero’ non significa che non sia possibile ottenere maggiori prestazioni rispetto a quanto offerto dalla configurazione acquistata in origine. Per l’utente comune un notebook ha una durata di 4 – 5 anni, l’aggioramento del disco puo’ allungare la vita del vostro compagno di lavoro.
La tecnologia allo stato solido ha raggiunto livelli di eccellenza sotto ogni punto di vista ma è ancora molto raro trovare notebook che di base montano dischi ssd, nella maggior parte dei casi si tratta di un opzione dedicata alle configurazioni di fascia alta. Per darvi un idea di quanto cambino le prestazioni tra un disco tradizionale a 5400 rpm e un ssd di fascia media vi basta sapere che il primo trasferisce dati tra i 70 ed i 100 Mbyte/s mentre il secondo arriva ad oltre 500 Mbyte/s senza problemi. Il miglioramento del tempo di risposta ai comandi è veramente disarmante (il tempo di risposta di un ssd è quasi istantaneo).
Nel concreto, tali velocità si traducono in due macroscopici punti a favore: trasferimento dei file sul disco estremamente più rapido, accesso alla memoria più spedito e quindi avvio del sistema operativo e di tutti i software installati con tempi notevolmente ridotti.
Prima di avventurarsi nell’acquisto di una nuova unità bisogna controllare la tipologia di slot presente sulla scheda madre del proprio portatile. I dischi montati sui PC portatili sono sempre e comunque da 2,5″. Lo standard è SATA, salvo casi rari (prettamente Ultrabook) in cui si opta per altre tipologie di disco. In tutti i notebook tradizionali proposti sul mercato si trova uno slot SATA III, mentre su alcuni esclusivamente economici o più datati è presente la versione SATA II.
Vi sono inoltre casi in cui, come dicevamo poco più su, i notebook sono Ultrabook, e montano un SSD PCIe M.2, e non SATA III classico. Questi sono sicuramente prodotti molto più rari, molto più costosi e per i quali è necessario avere accortezze diverse. Certo è che, solitamente, gli SSD PCIe raggiungono velocità in lettura casuale vicine ad 1 GB/s, quasi doppie praticamente a quelli dei dischi SATA III.
Dopo questa introduzione di base, che ritenevo fondamentale, vediamo cosa offre il mercato. Si deve puntare su un componente adatto alle proprie esigenze, in modo tale da non spendere euro preziosi nell’acquisto di un SSD non necessario.
Ho trovato tre modelli di SSD indirizzati rispettivamente a tre utenti differenti,
- il miglior SSD
- un SSD affidabile e performante
- un ssd con connettore SATA II per chi ha un notebook piu’ “vecchio”
Samsung 850 EVO
Questo a mio parere, e soprattutto secondo i benchmark, è uno tra i migliori se non il migliore ssd per qualità/prezzo.
Samsung è un produttore famoso e anche notevolmente affermato nel settore delle memorie. E’ pensato per coloro che non vogliono spendere una fortuna, avendo però in cambio affidabilità, cinque anni di garanzia e velocità di scrittura e lettura davvero niente male.
Fra le specifiche tecniche abbiamo lettura sequenziale a 550 MB/s e scrittura sequenziale a 520 MB/s per una memoria a 32 livelli 3D V-NAND. Nella confezione sono inclusi i vari strumenti di Samsung per eseguire la migrazione da un hard disk tradizionale. Potete acquistare Samsung 850 EVO su Amazon a prezzo decisamente interessante: vi consigliamo di optare per i tagli da 250 GB, 500 GB o 1 TB in base alle vostre esigenze. Il prezzo è davvero molto conveniente, e partire da 88€.
Crucial MX200
Volete puntare su qualcosa dal prezzo elevato ma ben rapportato alla qualità del prodotto? Questo dispositivo di Crucial è decisamente quel che cercato.
E’ uno dei migliori SSD di fascia medio-alta pensato per differenziarsi dagli altri modelli per affidabilità e durata nel tempo, più prolungata rispetto ai comuni dischi a stato solido. Le velocità di lettura e scrittura sequenziale si attestano sui 555 MB/s e 500 MB/s, con lettura e scrittura random fino a 100.000 IOPS per entrambe le specifiche.
I valori di scrittura potranno pure essere un filo sotto tono, ma Crucial MX200 è pensato per durare davvero a lungo, con 320 TBW (320 TB scritti) garantiti dal produttore, più del doppio rispetto a quelli garantiti da Samsung. Potete acquistarlo nei tagli da 250 GB, 500 GB e 1 TB direttamente dalla sua sezione Amazon a partire da 85€ circa, cifra veramente alla portata!
Crucial BX200 – solo per SATA II
Passiamo all’ultimo profilo di SSD, ovvero quello pensato per i notebook più datati, magari perfettamente funzionanti e ai quali vogliamo dare nuova vita grazie all’impiego di un’unità a stato solido. Passare da hard disk ad SSD in questo caso deve prevedere una spesa estremamente ridotta, in quanto il connettore SATA II presente nel vostro notebook – consigliamo solo a chi non ha SATA III questo modello – non consente di spingere alle velocità delle memorie più costose.
I Crucial BX200 vantano prestazioni in lettura casuale relativamete basse rispetto ai dispositivi di cui vi ho parlato sopra, 66.000 IOPS sono comunque un ottimo risultato a queste cifre.
E’ un dispositivo entry-level, nonostante cio’ è incluso nel bundle Acronis True Image per clonare i dischi esistenti e il software Storage Executive (ora standard con tutti gli SSD Crucial). Lo trovate nella sua tab di amazon a partire da 60€ nella sua incarnazione da 240GB, il prezzo sale a 117€ per i 500 GB e a 240€ per 1TB.
PRECISAZIONE:
Il BX200 è anch’esso un ssd SATA3. Lo consiglio a chi ha un notebook con interfaccia SATA2 perchè è un dispositivo con minori ambizioni rispetto a quelli elencati sopra, dal prezzo accessibile (entry-level) ma comunque riutilizzabile in futuro nel caso, un domani, voleste cambiare notebook.