Ubuntu MATE 16.10 è sotto pesante sviluppo in vista del rilascio a Ottobre e il team di sviluppo ha annunciato che il sistema si baserà esclusivamente sulle librerie GTK3+.
Con l’arrivo di MATE 1.14 gli sviluppatori hanno deciso di abbandonare completamente le vecchie librerie GTK2 in favore delle più recenti GTK3+ – in particolare al momento si tratta di GTK 3.18, ma l’upstream sta già lavorando sul supporto alle GTK 3.21 e 3.22. Questa transizione porta con sè buone e cattive notizie per il progetto e grossi vantaggi per gli utenti.
Lo stato attuale dello sviluppo pare essere buono considerato che siamo ancora allo stato pre-alpha. La transizione è già presente nei sorgenti git di MATE 1.14 da più di un mese ed è disponibile un repository PPA con i binary attuali del desktop environment (ovviamente in stato sperimentale). I temi di Ubuntu MATE sono già stati adattati per funzionare con le nuove librerie e la prima alpha del sistema operativo verrà rilasciata con già a bordo questa versione di MATE.
Purtroppo ci sono anche alcuni ostacoli. Alcuni “applet” non sono compatibili con GTK3+ e devono essere adattati. MATE Menu è già a buon punto ma altri devono ancora essere esaminati. In particolare, GNOME Main Menu è in GTK2+ ed il progetto è pressochè abbandonato, quindi verrà rimosso dagli archivi Debian e Ubuntu.
Cosa significa il passaggio di Ubuntu MATE 16.10 a GTK3+ per gli utenti?
Oltre ad aggiunte relativamente minori come la possibilità di cambiare la dimensione delle icone nei menu dei pannelli, MATE 1.14 introdurrà grandi miglioramenti nell’uso di tutti i giorni grazie alle nuove librerie. Le GTK2 sono vecchie e dipendono a loro volta da software obsoleto, abbandonato e deprecato che molte distribuzioni stanno rimuovendo dai repository – per mantenere MATE rilevante la transizione è essenziale.
Inoltre, MATE con GTK3+ risolve una delle più grandi piaghe dei desktop basati su GTK: la gestione adeguata di schermi ad alta risoluzione e ad alta densità di pixel. O meglio, lo farà quando sarà pronto; al momento la funzionalità è presente in maniera sperimentale e acerba e va abilitata manualmente attraverso una variabile d’ambiente.
Chi è interessato a sapere di più sulle novità in programma per Ubuntu MATE 16.10 può leggere l’ultimo progress update (che è anche la fonte di questo articolo) dal sito ufficiale a questo indirizzo.