Il protocollo MIDI rimane l’unico standard per la sincronizzazione e il controllo remoto di strumenti elettronici. Esistono da molto tempo 2 applicazioni per il sequencing audio MIDI, Rosegarden e Muse; di recente a questi si è unito anche Qtractor. Tutte e tre i tool sono scritti con librerie Qt e sopportano il server audio Jack. Ognuno può instradare dati Midi verso gli strumenti software senza hardware speciali. Supporranno anche i plug-in dei sintetizzatori, progettati per essere eseguiti da un’ applicazione host.
Quella che oggi andremo ad analizzare è Muse.
Muse dimostra i benefici del suo lungo sviluppo: sono presenti tutte le feature standard di un sequencer e funziona proprio come ci si aspetta. L’applicazione non va in crash e non produce errori nella temporizzazione che possono danneggiare la musica prodotta. La schermata di benvenuto ci invita a guardare la Demo del progetto Muse sul suo sito Web (un dettaglio utile sopratutto per chi è alle prime armi con un sequencer). Inoltre nel sito di Muse possiamo trovare dei tutoral più altre VideoGuide. Chiunque abbia usato in passata un sequencer MIDI convenzionale troverà familiare l’interfaccia di questa applicazione, incluso la finestra Piano Roll per ogni traccia MIDI dove possono essere mappate la lunghezza delle singole note e la velocità. Ci somo finestre pop-up per il mixer e per i controlli di trasporto, assieme ad altre cose.
Per piazzare dei segnaposto nella linea del tempo nella finestra principale del sequencer bisogna usare il tasto centrale del mouse, cosa complicata se utilizziamo il touchpad di un portatile o un mouse con due pulsanti e l’emulazione del terzo. Oltre a un paio di sintetizzatori built-in, Muse offre dei preset per un gran numero di strumenti MIDI software w hardware.
Muse supporta i formati DSSI dei plug-in software di sintesi, e anche alcuni binari VSTi di Windows grazie al bridge DSSI-VST. Vistro che VSTi è un formato proprietario e per la maggior parte dei plug-in non sono scritti per Linux, il loro supporto può essere non completo. Però ne esistono di famosi che funzionano anche con Linux, grazie all’aiuto delle librerie Wine. Ci sono poi dei VSTi binari nativi per Linux rilasciati dai produttori di plug-in proprietari come Loomer e altri liberi come il progetto Juced.
Con la rapida crescita della concorrenza e Ardour 3,0 che dovrebbe includere le nuove funzioni MIDI, l’applicazione per la produzione musicale non ha mai vissuto un fervore come quello attuale. In questa situazione Muse dovrà combattere per mantenere la fedeltà dei suoi utenti. Ma con il numero di utilizzatori di questo tipo di applicazioni che continua a crescere, gli sviluppatori hanno ottimi motivi per migliorare di continuo il loro prodotto.
Per installare Muse su Ubuntu:
sudo apt-get install muse
Per installare Muse su Fedora
yum install muse
Se avete provato anche voi Musepotete segnalare i vostri pareri commentando questo articolo!