Fra i messaggi della mailing list degli sviluppatori di Ubuntu, è emersa nuovamente la possibilità di far passare la versione di default di Ubuntu a 64 bit piuttosto che a 32. Dalla pagina Launchpad dedicata ai progetti, visibile qui, si nota come si voglia promuovere l’utilizzo dell’architettura a 64 bit, senza tuttavia eliminare il supporto del “fratello minore” in virtù di numerosi vantaggi; tra cui un migliore utilizzo dello spazio disponibile sulla ISO e molto altro ancora.
Fra gli obiettivi proposti sulla mailing list, appaiono in primis la possibilità di linkare direttamente il download dell’immagine dal sito Ubuntu all’immagine a 64 bit, così come di cambiare le immagini utilizzate per i rapporti con la stampa e per le chiavette USB vendute sullo shop di Canonical.
L’impedimento principale a questa modifica così radicale tuttavia, consta nel fatto che non tutti i netbook risultano essere compatibili con “l’architettura del futuro”, tagliando così di fatto fuori dall’utilizzo diverse macchine con CPU Intel Atom a partire dal secondo quarto del 2011. Fortunatamente, sia le versione i386 che AMD64 saranno disponibili al download per tutta la durata del supporto della prossima release, che ricordiamo essere di cinque anni; e che anche fra gli sviluppatori stessi si consiglia di utilizzare la versione a 32 bit del sistema operativo con macchine che dispongano di quantitativi di memoria RAM pari o inferiori a 3 GB.
Non ci è ancora noto se questo cambiamento andrà anche a colpire le derivate come Xubuntu, Kubuntu e Lubuntu; ma per quest’ultima si presume che il cambiamento non avverrà per riuscire a renderla ancora installabile su PC datati.