Con uno sviluppo travagliato durato anni, è finalmente approdato il nuovo Google Drive che permette ad ogni utente con un account Google di poter avere uno spazio web di 5 GB; nei quali possiamo caricare qualsiasi file e condividerlo con i nostri amici. Ma non solo, Google Drive permette anche di sincronizzare cartelle e di poter essere gestito su qualsiasi PC o dispositivo mobile.
Purtroppo, il client di Google Drive non è ancora disponibile per Linux, anche se a quanto pare è una questione di giorni; inoltre sono già in fase di sviluppo nuovi progetti opensource, pronti a supportare il nuovo servizio come ad esempio Grive (per ora disponibile solo per Fedora).
Il nuovo servizio di Google è molto simile ad Ubuntu One, il “cloud” di Canonical che offre anch’esso 5 GB, e funzionalità simili a Google Drive.
A differenza però di Ubuntu One, il nuovo Google Drive offre un client per cui sarà possibile utilizzarlo su tutte le distribuzioni Linux mentre, come ben sappiamo, il client Ubuntu One è disponibile solo per Ubuntu e derivate (oltre che per Windows ed Android). È un po’ sconfortante vedere Ubuntu One disponibile per Windows e non rilasciato ad esempio per Fedora, mentre il concorrente Dropbox per esempio è disponibile per tutte le distribuzioni Linux.
L’arrivo di Google Drive quindi, sembra terminare ogni possibilità per Ubuntu One di conquistare il mercato “cloud” consumer, e la stessa cosa vale per Ubuntu One Music Streaming, soppiantato da Google Music (anche se deve ancora approdare in molti paesi, compresa l’Italia). Se Canonical punta ad invadere i PC con i propri servizi e distribuzioni, dovrebbe anche cominciare a pensare di renderli disponibili per tutti e non solo per alcuni. Insomma, il servizio Ubuntu One rimane (come del resto tutto il sistema operativo Linux) un ottimo servizio; ma disponibile solo e sempre per pochi.