Fedora - rimuovere automaticamente i kernel inutilizzati
Mantenere costantemente aggiornata la nostra distribuzione vuol dire renderla più sicura e stabile, grazie ai costanti aggiornamenti del kernel inoltre possiamo anche migliorare il supporto con nuove periferiche oltre a ricevere anche alcune migliorie nelle performance.
Fedora di default rilascia costanti aggiornamenti del kernel portando quindi miglioramenti all’intera distribuzione. Come per le altre distribuzioni Linux, anche Fedora non rimuove il kernel precedente ma lo lascia disponibile al boot in modo tale che se il nuovo kernel da dei problemi possiamo avviare il kernel precedente.
Con l’andar dei mesi e i continui aggiornamenti del kernel avremo a disposizione molte versioni dei kernel che non utilizzeremo più le quali portano sono confusione all’boot oltre a richiedere spazio inutile nel nostro sistema operativo.
Per scoprire quante versioni del kernel abbiamo salvate sulla nostra Fedora basta avviare il terminale e digitare:
rpm -q kernel
Attraverso Yum, il gestore dei pacchetti di default in Fedora, possiamo far ci conservi solo le ultime 2 versioni del kernel installate e che rimuova tutte le altri.
In caso di aggiornamento del kernel rimuoverà sempre la più “vecchia” versione per far posto alla nuova. In questa maniera avremo sempre la possibilità di accedere al boot con il kernel precedente ma senza avere salvate decine di versioni del kernel inutilizzate.
Per fare tutto questo per prima cosa installiamo yum-utils un tool che aggiunge nuove funzionalità a Yum per farlo digitiamo da terminale:
su
yum install yum-utils
rimuoviamo tutte le versioni del kernel tranne le ultime 2 per farlo basta digitare:
package-cleanup –oldkernels –count=2
a questo punto impostiamo l’utilizzo delle ultime 2 versioni del kernel per farlo digitiamo:
su
nano /etc/yum.conf
e nella sezione installonly_limit impostiamo 2 il risultato darà:
installonly_limit=2
e salviamo.
A questo punto manterremo solo le ultime 2 versioni del kernel le altre verranno rimosse.