Linux non ha mai sfondato nell’ambito consumer e per questo è visto spesso come un sistema operativo di nicchia. Oggettivamente, non è per niente così: basti pensare alla grande diffusione di Linux nell’ambito dei server, al successo (anche economico) di Red Hat e di OpenSUSE nell’ambito lavorativo o alle pubbliche amministrazioni che stanno migrando al software open source.
Un altro ambiente in cui Linux la fa da padrone è quello dei supercomputer e della ricerca scientifica. Vi avevamo già parlato di Sequoia e della top 500 e quindi è ormai assodato che la stra grande maggioranza dei supercomputer della top 500 utilizza Linux. In questo articolo invece vedremo degli esempi di Linux impiegato nella ricerca scientifica da grandi aziende ed istituti quali Nasa e Cern.
Nasa: L’agenzia spaziale più famosa utilizza un Supercomputer chiamato Pleiades (indicato come l’undicesimo PC più potente al mondo) per effettuare la maggior parte delle proprie ricerche.
Inoltre la NASA ha creato un robot esplorativo chiamato K-10, il cui sistema operativo è Red Hat. Fa parte di un progetto per lanciare nuove sonde sulla luna e su marte.
Riken: Il Riken è un grosso istituto di ricerca scientifica naturale situato in Giappone, con il merito di aver scoperto nel 2004 l’Ununtrio, l’elemento 113 della tavola periodica. Oltre ad ospitare il secondo Supercomputer più potente al mondo (sul quale è ovviamente installato Linux), anche tutti i computer del centro di ricerca utilizzano il pinguino.
Cern: istituto europeo per la ricerca nucleare è il più avanzato nel campo della ricerca quantistica e nello studio delle particelle, dobbiamo a questo istituto a creazione del World-wide-web. Per ogni operazione utilizza PC con “Scientific Linux”, una distro adattata dall’istituto stesso per lo studio scientifico.
Supercomputer Mira: Si tratta del supercomputer targato IBM al terzo posto nella classifica dei migliori computer. Viene usato per creare una simulazione dell’universo nel corso di 13 miliardi di anni, tracciando il comportamento e la collisione di infinite particelle. Come avrete già supposto, utilizza Linux.
Computation extensive computer: Questo PC realizzato dalla università di Porthsmouth viene usato per analizzare i dati raccolti tramite telescopi da tutto il mondo e per fare simulazioni o verifiche delle teorie riguardanti l’universo. Indovinate qual’è il suo sistema operativo?
L’archivio Internet: Questo archivio digitale no-profit si pone l’obiettivo di raccogliere dati di rilevanza scientifica, storica o scolastica in forma digitale, con l’obiettivo di dare un accesso universale a tutto il sapere. Alla vasta raccolta di documenti, immagini, siti internet e video, dal 2009 si sono aggiunte le registrazioni del notiziari televisivi. Per mantenere un archivio simile sono necessari centinaia di server, tutti rigorosamente basati su Linux.
A questo punto non possiamo che nominare Wikipedia, che pur non essendo coinvolta in prima persona nella ricerca scientifica, mette un enorme mole di sapere a disposizione di chiunque. Oltre ad utilizzare Linux sui propri server, Wikipedia e l’open source hanno in comune molte idee e molti valori.
Questi sono gli esempi che siamo riusciti a reperire, ma ovviamente la lista potrebbe diventare molto più lunga. Se conoscete altre interessanti applicazioni di Linux in ambito scientifico, fatecele sapere nei commenti e provvederemo ad aggiungerle nell’articolo.