Passare a systemd su Archlinux
# pacman -S systemd
Ora bisogna creare i file di configurazione di systemd, che andranno a sostituire il file /etc/rc.conf
avviamo il terminale e digitiamo:
nano /etc/hostname
e aggiungiamo il nostro hostname preferito come ad esempio archlinux e salviamo
successivamente inseriamo:
nano /etc/hosts
e controlliamo che sia inserito
127.0.0.1 localhost.localdomain localhost hostname
::1 localhost.localdomain localhost hostname
dove al posto di hostname deve essere l’hostname inserito in precedenza.
salviamo e digitiamo:
nano /etc/vconsole.conf
e inseriamo:
KEYMAP=”it”
FONT=”Lat2-Terminus16″
FONT_MAP=
salviamo e digitiamo:
nano /etc/locale.gen
e togliamo il cancelletto (#) in
en_US.UTF-8 UTF-8
it_IT.UTF-8 UTF-8
salviamo e digitiamo:
locale-gen
echo LANG=it_IT.UTF-8 > /etc/locale.conf
export LANG=it_IT.UTF-8
Inoltre, per impostare il fuso orario dare il comando:
# ln -sf /usr/share/zoneinfo/Europe/Rome /etc/localtime
Per PC che hanno il dualboot con Windows, probabilmente segneranno l’orologio due ore indietro. Per risolvere il problema è sufficiente creare il file /etc/adjtime e inserirvi:
0.0 0.0 0.0
0
LOCAL
Ora bisogna impostare i demoni da avviare durante l’accensione grazie al comando:
# systemctl enable nomemodulo.service
La lista dei nostri demoni la troviamo nell’ultima parte del file rc.conf.
N.B. non è necessario attivare il modulo dbus, mentre se non viene riconosciuto il nome del demone controllare su questa lista il nome giusto del service.
Una volta pronti i file di configurazione, modificare il file di configurazione di GRUB per farlo digitiamo:
nano /etc/default/grub
e modifichiamo “quiet” in GRUB_CMDLINE_LINUX_DEFAULT= aggiungendo “init=/bin/systemd” il risultato sarà:
GRUB_CMDLINE_LINUX_DEFAULT=”init=/bin/systemd”
e salviamo
a questo punto aggiorniamo il Grub digitando:
grub-mkconfig -o /boot/grub/grub.cfg
a questo punto riavviamo.
Se tutto funge come previsto, installiamo systemd-sysvcompat:
# pacman -S systemd-sysvcompat
Ci verrà chiesto di rimuovere initscripts e sysvinit, accettiamo e avremo il nostro systemd perfettamente funzionante.
Con systemd abbiamo a disposizione i comandi
$ systemctl reboot
$ systemctl halt
$ systemctl suspend
$ systemctl hibernate
Con i quali possiamo riavviare, spegnere, sospendere o ibernare il sistema senza avere privilegi di root.
Per ulteriori dettagli visitate la pagina del wiki ufficiale.