Quale distribuzione Linux scegliere?
Le distro Linux sono molte e ognuna ha i suoi pregi, i suoi difetti e le sue caratteristiche. Spesso risulta difficile orientarsi al meglio e per questo abbiamo pensato di proporvi una panoramica globale presentandovi le più usate, purtroppo saremo costretti a tralasciarne molte. Fateci sapere nei commenti se vorreste aggiungerne altre oppure quale è la vostra preferita 😀
Consigliamo anche di consultare questa immagine per capire i rapporti di parentela delle varie distrinuzioni. Noterete subito che la maggior parte derivano da Debian, Red Hat o Slackware.
Ubuntu
Ubuntu è la distro in assoluto più diffusa in ambito consumer. Offre un gran numero di pacchetti preinstallati e un interfaccia il più possibile bella ed user-friendly, Unity, sviluppata da Canonical (proprietaria di Ubuntu) e per questo disponibile solamente per questa distro. È una delle distribuzioni meglio documentate e con il maggiore numero di pacchetti precompilati disponibili.
Purtroppo, è anche una delle distro più pesanti e meno reattive.
Da essa derivano moltissime altre distribuzioni, quali:
Kubuntu – Punta ad offrire Ubuntu con KDE al posto di Unity.
Xubuntu – Utilizza Xfce al posto di Unity.
Lubuntu – Utilizza Lxde al posto di Unity, con notevoli vantaggi in termini di leggerezza.
Linux Mint – Supporto nativo per software proprietari quali Java e Adobe Flash. Offre la possibilità di scegliere tra Cinnamon, MATE e KDE. Viene spesso indicata come la distro più user-friendly in assoluto.
Elementary OS – Offre Gnome 2.32 di default, unito ad una comoda dockbar in stile Mac OS.
Debian
Un pilastro fondamentale dell’ecosistema Linux: Ubuntu stesso deriva da esso. I pacchetti .deb sono i più diffusi in assoluto (+ di 29000). Oltre ad avere un ottimo supporto hardware, è molto flessibile e può essere usata sia come distro minimale che come sistema operativo completo e ready-to-use.
Moltissime altre distribuzioni derivano da essa, eppure nessuna ha mai acquisito una grande importanza (eccetto Ubuntu, di cui abbiamo già parlato).
Red Hat Enterprise
Il cappello rosso è probabilmente una delle distribuzioni più importanti di tutto Linux. Red Hat è difatti la fondazione più ricca, può contare su capitali nell’ordine del miliardo di dollari e quasi 4000 dipendenti. Questo perchè Red Hat offre un sistema operativo per l’ambito enterprise e il pacchetto precompilato è a pagamento, mentre il codice è completamente Open. Abbiamo inserito questa distro per la sua capillare importanza e perchè molte altre distribuzioni derivano da essa, ma non è la soluzione adatta per l’ambito consumer.
Fedora
È la più importante tra le derivate di Red Hat: sfruttando il sistema di pacchetti RPM garantisce un ampio numero di applicazioni precompilate, oltre ad offrire un sistema piuttosto piacevole, completo e facile da usare. Utilizza Gnome Shell di default.
Mandriva
Anche questa deriva da Red Hat Enterprise. Utilizza anch’essa i pacchetti RPM e offre un sistema potente e user-friendly per l’ambito Consumer, al quale abbina anche una versione potenziata a pagamento, dedicata alla gestione di infrastrutture IT di ultima generazione. Utilizza KDE Plasma di default.
CentOS
Un altra derivata di Red Hat. Punta ad offrire una soluzione Linux per l’ambito enterprise. Ha moltissime somiglianze con la distro madre: oltre ad essere (idealmente) compatibile al 100% con Red Hat, è distribuita in forma usabile solo a pagamento, pur mantenendo liberi ed open source tutto il software. Le differenze con Red Hat Enterprise sono il tipo di garanzia dei binari (poco rilevanti) e la mancanza del supporto tecnico, punto forza del Cappello Rosso.
Slackware
Siamo alle origini di Linux: si tratta della distro più vecchia tuttora in sviluppo (è stata lanciata da poco una nuova versione). È una distro molto essenziale e minimale (al pari di Gentoo e Arch) che si discosta molto da tutte le altre: si pensi per esempio che il gestore di pacchetti non risolve le dipendenze. Questo significa che il sistema rimane molto più pulito, ma allo stesso tempo implica molto lavoro in più per l’utente. Per il rilascio di nuove versioni non si hanno scadenze fisse (come nel caso di ubuntu) e non è nemmeno rolling-release, semplicemente ogni versione viene rilasciata quando pronta. Si ricorda che, una volta eseguita l’installazione il sistema non è subito usabile ma necessita di configurazioni ed installazioni da parte dell’utente.
DI sicuro non è adatta ad utenti inesperti, ma rimane un ottima distro per i linuxiani più navigati.
OpenSUSE
È una derivata di Slack, sebbene abbia poco in comune con esso. È la seconda distro con più fatturato, in quanto punta ad essere un ottimo SO per gli uffici. Non ha un DE di default: al momento dell’installazione è possibile scegliere tra Gnome e KDE. Degno di menzione è il tipico programma YaST, un ottima utility che sostituisce il centro di controllo di Windows. Utilizza i pacchetti rpm.
Archlinux
Arch è una distribuzione estremamente leggera e minimale, che è caratterizzata dal processo di installazione e di configurazione completamente da riga di comando: di default non troviamo installato nessun programma in particolare ma solamente quelli essenziali. Ha un wiki estremamente curato (uno dei migliori) e tradotto per buona parte anche in italiano. Il gestore dei pacchetti (pacman) è uno dei migliori sulla piazza con repository piuttosto forniti, ai quali si va ad aggiungere AUR, un repository non ufficiale al quale gli utenti possono aggiungere liberamente i propri pacchetti.
Da Arch sono derivate numerose distribuzioni volte ad offrire un processo di installazione più semplice e un DE già installato, ricordiamo Chakra, Cinnarch, Bridge linux e Manjaro.
Gentoo
È senz’altro la distro migliore per imparare Linux. Questo perchè Gentoo non installa il sistema operativo, ma lo compila partendo dai codici sorgente. Il procedimento permette di avere un sistema incredibilmente pulito, solitamente molto fluido e veloce. Non è adatto di sicuro a utenti che cercano il click-to-install o che rifuggono il più possibile dal terminale, ma se sei un linuxiano esperto ti permette di approfondire moltissimo le tue conoscenze sul funzionamento del sistema e del kernel; bisogna solo armarsi di tanta pazienza, una buona guida e (possibilmente) un buon processore 😀
Puppy linux
Puppy è una piccola distribuzione che punta ad essere molto leggera ma anche completa e user friendly, adatta sia all’installazione su PC datati che all’utilizzo in Live da CD o da disco rimovibile (è diventata famosa proprio grazie a questo). Tutto il sistema può essere fatto girare facilmente in RAM, aumentando notevolmente la velocità.
Riassumendo, ogni distro ha le sue peculiarità. Questi sono i nostri consigli, diteci cosa ne pensate:
-Ubuntu e derivate o Fedora per l’utente medio, che desidera un sistema comodo e funzionale
-Red Hat per l’ambito enterprise (o eventualmente CentOS)
-OpenSUSE per uffici
-Linux Mint per gli utenti poco esperti che vogliono un esperienza il più user-friendly possibile.
-Arch per utenti esperti che vogliono un sistema pulito e veloce
-Gentoo per utenti esperti che vogliono smanettare e che desiderano imparare Linux
-Puppy per sistemi Live da utilizzare per il recupero dati o per risolvere problemi.
-Debian non ha un ambito particolare, può prestarsi piuttosto facilmente ad assolvere ogni funzione.
Come già detto ad inizio guida, queste sono solamente le principali, molte altre non sono state menzionate a causa della limitata diffusione o importanza.