Per l'Unione Europea craccare la console diventa "quasi" legale
Stando la Corte di giustizia dell’Unione europea modificare una console non può essere sempre considerato un reato.
Sono molti gli utenti che “modificano” la propria console di Sony, Microsoft, Nintendo ecc per poter includere nuove funzionalità o avviare giochi scaricati in rete.
Rimuovere alcune limitazioni imposte dal produttore vuol dire non solo perdere la garanzia della console ma anche rischiare sanzioni penali. La modifica delle console però non sempre serve per avviare giochi “pirata” scaricati in rete, ad esempio con la console Sony PlayStation 3 potevamo avviare una distribuzione Linux e utilizzarla come un “normale” personal computer il tutto utilizzando software open source. Altre modifiche consentono di poter accedere ad applicazioni / giochi di terze parti open source ecc funzionalità che non danneggiano l’azienda produttrice o gli sviluppatori di giochi. A quanto pare modificare una console in alcuni casi non è nemmeno un reato, lo conferma una recente decisione dalla Corte di giustizia dell’Unione Europea, recentemente invitata a pronunciarsi dal Tribunale di Milano, riguardo ad una vicenda che vede Nintendo contro PCBox / Recoverybios, una società fiorentina che vende console Wii, Ds e Ds Lite modificate.
Rimuovere alcune limitazioni imposte dal produttore vuol dire non solo perdere la garanzia della console ma anche rischiare sanzioni penali. La modifica delle console però non sempre serve per avviare giochi “pirata” scaricati in rete, ad esempio con la console Sony PlayStation 3 potevamo avviare una distribuzione Linux e utilizzarla come un “normale” personal computer il tutto utilizzando software open source. Altre modifiche consentono di poter accedere ad applicazioni / giochi di terze parti open source ecc funzionalità che non danneggiano l’azienda produttrice o gli sviluppatori di giochi. A quanto pare modificare una console in alcuni casi non è nemmeno un reato, lo conferma una recente decisione dalla Corte di giustizia dell’Unione Europea, recentemente invitata a pronunciarsi dal Tribunale di Milano, riguardo ad una vicenda che vede Nintendo contro PCBox / Recoverybios, una società fiorentina che vende console Wii, Ds e Ds Lite modificate.
La Corte di giustizia dell’Unione Europea ha stabilito che “la protezione giuridica comprende esclusivamente le misure tecnologiche destinate a impedire o a eliminare gli atti non autorizzati di riproduzione o di distribuzione delle opere per i quali è richiesta l’autorizzazione del titolare di un diritto d’autore. Tale protezione giuridica deve rispettare il principio di proporzionalità senza vietare i dispositivi o le attività che hanno, sul piano commerciale, una finalità o un’utilizzazione diversa dal l’elusione della protezione tecnologica a fini illeciti“.
A questo punto il Tribunale di Milano dovrà valutare se la “modifica” possa o meno rendere rendere inefficaci i sistemi di protezioni introdotti da Nintendo nelle varie console.
Da notare inoltre che in alcuni paesi dell’Unione Europea come Spagna e Francia sono consentiti i vari modchip dato che l’utente deve essere libero di utilizzare il dispositivo (in questo caso la console) nella maniera più ampia e soddisfacente possibile, sistemi di protezione come quelli introdotti ad esempio da Nintendo possono impedire di godere appieno di questo diritto.