Il Ministero dell’Economia e delle Finanze Italiano ha avviato nei mesi scorsi una gara per la fornitura di licenze d’uso microsoft di ben 50 Milioni di Euro più Iva.
Sono molti gli enti pubblici e aziende che hanno deciso di abbandonare Microsoft Windows e Office per puntare su Linux e il software libero, migrazione che oltre ad abbattere i costi fornisce sistemi molto più sicuri ed affidabili. In Italia il Governo Monti ha modificato l’articolo 68 del Codice dell’Amministrazione Digitale il quale indica di prendere in considerazione il software libero da parte della Pubblica Amministrazione, legge che non sembra essere considerata dal governo stesso. Lo conferma una recente “Gara per la fornitura di licenze d’uso microsoft enterprise agreement” del 20-12-2013 (in questa pagina trovata la pagina dedicata della gazzetta ufficiale) nella quale lo Stato Italiano è disposto a pagare ben 50 milioni di euro più iva per licenze di Microsoft, soldi pubblici che potrebbero essere risparmiati utilizzando Linux e software liberi come ad esempio la suite per l’ufficio LibreOffice.
La gara indetta dal Consip (società per azioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che ne è l’azionista unico, ed opera secondo i suoi indirizzi strategici, lavorando al servizio esclusivo della Pubblica Amministrazione) indica che il nostro governo è disposto a pagare ben 50 milioni di Euro per la fornitura di licenze d’uso Microsoft Enterprise Agreement e dei servizi connessi per le Pubbliche Amministrazioni.
C’è da chiedersi se prima di avviare la gara hanno preso in considerazione anche il software libero e soprattutto quali siano le motivazioni che hanno portato a farci spendere 50 milioni di euro di licenze. Molto probabilmente hanno sparato le solite cavolate riguardanti la difficoltà di importare ed esportare documenti in formato proprietario da parte di LibreOffice, problema risolvibile semplicemente utilizzando solo documenti liberi come ha deciso di fare il Regno Unito.
Come il solito i nostri politi sono sempre molto bravi a parlare e basta, poi a pagare siamo sempre noi. W l’Italia….
Ringrazio Letizia per la segnalazione.