Nella puntata odierna della rubrica “Oggi parliamo di…” chiediamo ai nostri lettori il loro parere sull’utilizzo di Linux e software libero nella pubblica amministrazione.
Dopo la pausa estiva ritorna l’ormai famosa rubrica “Oggi parliamo di…” nella quale chiediamo ai nostri lettori i loro pareri riguardanti alcuni temi trattati nel blog. Uno degli articoli più “caldi” dell’estate è stato quello dedicato al Comune di Napoli e Monaco di Baviera i quali stanno prendendo in considerazione di abbandonare Linux per ritornare ad utilizzare Windows a causa di alcuni problemi.
Attualmente sono molti i comuni italiani che hanno deciso di utilizzare Linux e software liberi, scelta che, soprattutto in tempo di crisi, consente di ridurre i costi legati alle licenze del software proprietario di Microsoft offrendo una soluzione comunque stabile e funzionale. Passare da Windows a Linux non è però cosi semplice come potrebbe sembrare, i problemi sono principalmente legati all’utilizzo di documenti in formato proprietario molto spesso non correttamente importati da LibreOffice, Apache OpenOffice ecc (anche se una soluzione potrebbe essere quella di utilizzare solo formati liberi).
Attualmente sono molti i comuni italiani che hanno deciso di utilizzare Linux e software liberi, scelta che, soprattutto in tempo di crisi, consente di ridurre i costi legati alle licenze del software proprietario di Microsoft offrendo una soluzione comunque stabile e funzionale. Passare da Windows a Linux non è però cosi semplice come potrebbe sembrare, i problemi sono principalmente legati all’utilizzo di documenti in formato proprietario molto spesso non correttamente importati da LibreOffice, Apache OpenOffice ecc (anche se una soluzione potrebbe essere quella di utilizzare solo formati liberi).
Oltre a questo molti dipendenti comunali hanno molte difficoltà ad imparare ad utilizzare un nuovo sistema operativo e suite per l’ufficio open, per questo motivo prima della migrazione vengono effettuati dei corsi i quali però vanno ad incidere sul costo finale della migrazione. Da notare inoltre che la migrazione da Windows a Linux non è gratuita, nella maggior parte dei casi la rimozione del sistema proprietario e l’installazione di Ubuntu o altra distribuzione (o suite per l’ufficio come LibreOffice ecc) viene effettuata da tecnici specializzati aggravando cosi il costi,
Quello che chiediamo oggi ai nostri lettori è il loro parere riguardante l’utilizzo di software liberi da parte delle pubbliche amministrazioni.
Secondo voi conviene migrare in Linux e software libero oppure è meglio mantenere il software proprietario? Quali sono i pro e contro della migrazione da Windows a Linux?
A voi il vostro parere….