Durante il Mobile World Congress, il gigante del silicio Intel ha presentato la “Big Screen Experience“, la soluzione proprietaria per poter utilizzare gli smartphone Android come desktop PC.
Con la potenza di smartphone e tablet in continua crescita diventa sempre più allettante la prospettiva di poter utilizzare un unico dispositivo sia come telefono che come rimpiazzo per PC utilizzati poco intensamente e al di sotto del loro potenziale.
Fin qui nulla di nuovo, sia Microsoft che Canonical sono già al lavoro da tempo in questa direzione. Tuttavia, mentre la soluzione di Microsoft è disponibile solo in dispositivi top di gamma e quella di Canonical soffre della mancanza di software specifico per smartphone, Intel propone qualcosa di diverso. L’idea dell’azienda è quella di eseguire un sistema GNU/Linux in parallelo con Android sullo stesso kernel Linux.
In sostanza sembra trattarsi di una specie di chroot, come già è stato fatto da sviluppatori indipendenti, ma a differenza delle soluzioni di questo tipo viste in precedenza questa dovrebbe poter funzionare anche su dispositivi di fascia bassa.
Inoltre, Intel approfitta di funzionalità specifiche incluse nelle loro cpu Atom x3 (non ancora sul mercato ma che dovrebbero andare in produzione da un giorno all’altro) per rendere l’integrazione con il normale sistema Android pressochè completa.
Basta collegare monitor e tastiera per trovarsi in un ambiente desktop classico, scollegarli per ritornare ad Android.
Per il momento lo schermo del telefono si spegne mentre è collegato un monitor ma l’azienda sta lavorando su una versione degli x3 che supporti schermi multipli.
La distribuzione Linux utilizzata è sviluppata e mantenuta direttamente da Intel e la “Big Screen Experience” non è una app, bensì un’estensione del framework Android che dovrà essere preinstallato dal produttore (ma siamo sicuri che attraverso il root del telefono sarà possibile aggiungerla anche a dispositivi non ufficialmente supportati, purchè si basino su un chip adatto).
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