Il mese scorso Canonical ha annunciato una mossa che ha suscitato molti dubbi, ovvero includere ZFS direttamente nel kernel Linux usato da Ubuntu e derivate. Richard Stallman ha ora bocciato completamente l’idea.
Cosa si propone Canonical
Dato che questa storia non è stata coperta dal nostro sito in precedenza, è bene chiarire quanto è successo e a che problemi Canonical sta andando incontro.
ZFS, file system di punta di Solaris sviluppato da Sun Microsystems nei primi anni 2000 e utilizzato poi da quasi tutti i sistemi basati su BSD, è considerato da anni uno dei migliori file system disponibili (se non il migliore) e il motivo principale di adozione di una piattaforma BSD.
Questo grazie a caratteristiche come la facilità di manutenzione, gli snapshot delle partizioni, la stabilità e consistenza dei dati e il supporto integrato ad array di tipo RAID – senza bisogno di controller hardware dedicati (mentre altri sistemi di RAID software non si avvicinano nemmeno alla sicurezza di un controller hardware).
Linux, fino ad ora, non ha mai integrato questo file system nel kernel (vedremo il perchè tra poco). Fortunatamente, il file system è open source ed esistono vari progetti che permettono l’utilizzo di ZFS anche sul nostro kernel preferito, come OpenZFS (abbiamo parlato dell’ultima versione qui).
Canonical, con un annuncio che ha sorpreso molti, ha fatto sapere a inizio Marzo che intende integrare ZFS direttamente nel kernel Linux che distribuiranno con Ubuntu (e che presumibilmente verrà usato anche dalle varie derivate). Come ho accennato, c’è un motivo per il quale questo non è già stato fatto in passato – ovvero che parrebbe non essere legale.
Il kernel Linux è distribuito sotto la licenza GPL 2 di GNU, mentre ZFS utilizza la CDDL di OpenSolaris. Queste non sono compatibili. Canonical non può distribuire una versione del kernel Linux che integri software con una licenza incompatibile, dato che si possono creare situazioni dove seguire i parametri di una licenza andrebbe contro quelli dell’altra.
L’intervento di Richard Stallman
É proprio su questo argomento che è intervenuto Richard Stallman (fondatore di GNU e da anni forte sostenitore del software libero) l’undici Aprile, con un lungo articolo dove spiega con tutti i dettagli del caso perchè quanto si propone Canonical (o chiunque abbia intenzione di integrare ZFS nel kernel Linux e distribuire il risultato) va contro la licenza GPL 2 ed è di conseguenza illegale. La dichiarazione completa vale la pena di essere letta (la trovate come fonte di questo articolo), ma per chi non ne avesse il tempo i punti principali possono essere riassunti come segue:
- La licenza GPL richiede che il software, se modificato tramite l’aggiunta di nuovi moduli come in questo caso, sia rilasciato sotto la stessa licenza per garantire che gli utenti della nuova versione possano usufruire delle stesse libertà di chi l’ha realizzata e permettere che nuove modifiche vengano anch’esse rilasciate secondo questi principi.
- In privato, si può usare e modificare il software a piacimento – le restrizioni della GPL si applicano solo quando le modifiche vengono rese disponibili ad altri (come farebbe Canonical).
- I punti di cui sopra si applicano sia al codice sorgente che a eventuali file binari precompilati.
- Chiunque distribuisca software coperto dalla GPL senza rispettare le condizioni della licenza perde immediatamente il diritto alla distribuzione e nel caso della GPL versione 2 usata per il kernel Linux la perdita è permanente, a meno che i detentori del copyright non decidano altrimenti.
- I detentori del copyright possono comunque elargire permessi speciali a loro piacimento.
Come vedete, se Canonical decidesse di andare avanti con la propria idea nelle condizioni attuali potrebbe perdere permanentemente il diritto a distribuire il kernel – cosa che sarebbe quasi sicuramente fatale al progetto Ubuntu e con ogni probabilità a Canonical stessa.
Tuttavia, Stallman lascia uno spiraglio aperto – se Oracle decidesse di permettere la distribuzione di ZFS sotto la licenza GPL esclusivamente a Canonical o esclusivamente in aggiunta al kernel Linux si potrebbe evitare qualunque problema legale – questa è la soluzione che Stallman stesso (insieme alla fondazione GNU) si auspica.
Alternativamente i detentori del copyright di Linux potrebbero permettere la distribuzione del kernel sotto una licenza compatibile con quella di ZFS, ma questo sarebbe molto più complicato e altamente improbabile (Linus Torvalds stesso ha spiegato tempo fa che ritiene la GPL 2 perfetta per Linux e di conseguenza si rifiuta di cambiarla anche solo secondo le spefiche della GPL 3).
Non resta che sperare in un atto di buona fede da parte di Oracle e che Canonical non si spari su un piede – qualunque cosa si pensi di Ubuntu, è innegabile il suo contributo alla comunità GNU/Linux.
[Fonte]