Mark Shuttleworth parla di Unity 8 e del futuro
Mark Shuttleworth, fondatore di Canonical e turista spaziale, ha rilasciato un video di Q&A dove parla della direzione del suo progetto e del software libero in generale.
É ormai tradizione che, nelle settimane seguenti a ogni rilascio di Ubuntu, l’impresario SudAfricano partecipi ad una sessione di domande e risposte dove risponde a svariate domande della community e offre il suo punto di vista su Ubuntu e il mondo del software libero.
Quest’anno non fa eccezione, con una stream di quasi un’ora. Il video completo è disponibile (in inglese) su youtube; in questo articolo cercheremo di tirare le somme e parlare dei punti principali del video.
Senza ulteriore indugio, ecco le risposte di Mark Shuttleworth (trascritte e tradotte in Italiano) alle domande più importanti.
I telefoni con Ubuntu Phone approderanno negli spazi di vendita tradizionali nei prossimi 12 mesi?
[Nel video: 10m 18s]
“Non voglio fare commenti sulla tempistica. Ci aspettiamo di arrivare a quel punto e siamo anche molto concentrati sull’espansione della disponibilità di Ubuntu nelle mani dei produttori, perchè sappiamo di essere in salita e man mano che saliamo in termini di completezza e attenzione ai dettagli dell’esperienza e del prodotto questo diventerà rilevante per un pubblico più vasto.
C’è sempre la tentazione di saltare le tappe, ma farlo potrebbe essere fatale. Sappiamo che ci sono già operatori interessati a metterci nei supermercati in aree piuttosto vaste, ma fino ad ora ci siamo trattenuti perchè non pensiamo che il prodotto sia pronto per un’utenza di quel tipo.
Per il momento la mia attenzione è rivolta alla generalizzazione dell’esperienza tablet e smartphone in un’esperienza PC, così che io – e voi – possiamo utilizzare Unity 8 sul desktop. Non ci siamo ancora, sto aspettando che il team di sviluppo mi dica che è sufficientemente pronto.
Il motivo per cui l’obiettivo è questo è che, tra di noi, molte più persone useranno Linux su un portatile piuttosto che su un telefono. Il passo successivo è migrare quei portatili ad un sistema completamente basato su snap, il che ha dei veri benefici [per la sicurezza] e solo allora potremo spingere sul lato retail.”
Dove sarà Ubuntu tra 5 anni, e che grandi innovazioni sperate di vedere nei prossimi 10 anni?
[Nel video: 12m 50s]
“Al momento credo che ci siano 3 campi distinti di computing:
- il Personal Computing – in convergenza con il mercato mobile
- il Cloud Computing – evoluzione del data center
- il Distributed Clound (IoT, Robots etc)
Al momento due terzi del Cloud Computing si affida a Ubuntu e ritengo che sia una buona situazione […]. Penso che potremo raggiungere gli stessi numeri nell’IoT, e questo è incredibile. Quella è al nuova generazione di Computing [ed è uno dei nostri obiettivi principali].
[…] Non credo che Ubuntu Phone diventerà un prodotto di punta dato che il mercato è già ben stabilito, ma credo che il personal computing in generale subirà altri cambiamenti fondamentali e se ci troveremo nel posto giusto al momento giusto con la community giusta, e avremo la convergenza nel nostro passato, allora potremmo diventare la punta di diamante per la prossima ondata del personal computing.”
Il Software Center verrà ricostruito per permettere applicazioni Snappy e non-free?
“Vogliamo avere un front-end unico per tutti i modi diversi di ottenere applicazioni, sia che provengano dalla community e sia che provengano da terze parti. Il Software Center dovrebbe essere la GUI che permette di farlo. La migrazione a GNOME Software e l’allineamento con il progetto GNOME aiuta.
Ovviamente non è perfetto, ma è un cambiamento utile a mantenerci concentrati sulle cose importanti.”
Come pensate di superare il successo al MWC di quest’anno?
“In effetti abbiamo avuto un MWC incredibile quest’anno, sotto tutti i punti di vista: i nostri stand avevano telefoni e tablet su un lato e il cloud e infrastrutture cloud dall’altro, e poi IoT.
Mettetevi nei panni di un operatore telefonico, anche se la parte che noi vediamo è il telefono dietro è presente un’infrastruttura, a cui voglio che pensiate per un momento. La maggior parte degli operatori stanno migrando i loro data centre… i loro scambi, i loro dati centrali… al cloud. Quasi tutti di questi lo stanno facendo con Ubuntu. Quello è il cuore dell’operatore.
Ora pensate a tutti gli elementi periferici di un operatore: le torri cellulari, i router, i tralicci… ce ne sono più di quanti siano i telefoni e molte di queste migreranno a Snappy/Ubuntu.
E poi c’è l’ultimo anello della catena: il componente umano. Penso che possiamo fare qualcosa di veramente interessante su questo lato. Ma voglio che per un istante comprendiate quanto sia rilevante Ubuntu per quel tipo di operatore e quanto questo sia eccitante per noi, per gli sviluppatori, per la community e per l’industria di quel settore.
Cosa possiamo fare l’anno prossimo per superarci?
Sicuramente credo che vedremo una grossa crescita del settore IoT. É il ferro caldo al momento; Ubuntu vi è presente e tutti lo stanno usando per innovare. Vedremo sempre più esempi reali di persone con milioni di robot, automobili, droni (etc) in produzione piuttosto che come prototipi.
Chissà cosa succederà al personal computing. Abbiamo delle persone che vorrebbero metterci nel mercato retail, vogliamo solo essere sicuri di essere pronti.”
I contenuti di dei suoi recenti commenti e interviste sembrano essere largamente rivolti al cloud e ai server. É ancora interessato a Ubuntu nello spazio PC come quando ha iniziato il progetto?
[Nel video: 29m 00s]
“Si, per due motivi:
Per prima cosa, possiamo anche scherzare sull’1% – quando si parla dell’1% di solito si intende un’altra cosa, ma io mi riferisco a chi è interessato ad avere software libero sui loro dispositivi – ma per me è un pubblico molto importante indifferentemente dalle motivazioni che portano alla loro scelta – siete voi i VIP per quanto mi riguarda. Sono stato molto fortunato nella vita grazie agli sforzi di un’enorme comunità di persone che lavorano sul software libero ogni giorno. Quindi, accertarmi di offrire un’ottima soluzione PC per loro è importante per me.
Altre persone a Canonical e nella comunità di Ubuntu condividono questa missione. Lavoriamo insieme per renderla realtà. Questo non è assolutamente cambiato.
C’è una piccola possibilità che faremo parte della prossima ondata di cambiamenti nel personal computing e che ci immetteremo direttamente nel mercato mainstream, ma questa è solo parte delle mie motivazioni. Io credo veramente che il futuro del personal computing sia nella completa convergenza, e nessuno creerà il software libero per permetterlo se non lo facciamo noi.”
Che priorità ha Unity 8 rispetto ai server, gli hypervisor, snappy etc.?
“Ubuntu 16.10 sarà disponibile con Unity 8, proprio come lo sarà con MATE, o KDE, o GNOME. Ci sarà, sarà un’opzione, e il team che ci sta lavorando è determinato a renderlo un’opzione di prima classe. Qual’è la sua priorità? Per circa 80 persone, ha la priorità massima.
Per chi lavora sul Cloud, invece, Unity 8 non ha alcuna rilevanza. Dobbiamo essere così; dobbiamo separare le nostre aree di interesse per fare in modo che ogni team debba occuparsi di una sola cosa alla volta e farla molto, molto bene. Nel caso del team desktop, Unity 8 è quella cosa.
Sappiamo di avere una grande comunità dietro a KDE e GNOME e mi fido ciecamente di loro. Noi ci concentriamo su Unity 8. Voglio usare Unity 8 come desktop environment in Ubuntu 16.10. Sono abbastanza sicuro che sarà un’esperienza fragile e spartana. Sarà una 1.0 per il nostro nuovo desktop environment. Per la nostra nuova storia. Sono anche abbastanza certo che verrà rifinito molto velocemente.
[…] Penso di aver fatto un errore, a causa della mia fede ferrea nella convergenza, a introdurre Unity 7 in Ubuntu 11.04 prima che fosse pronto. Ho imparato la lezione. E credo che il modo migliore di agire sia fare di Unity 8 un ottimo desktop, usarlo noi stessi, poi lasciare che la gente voti e ci dica se è quello che volgliono come desktop di default su Ubuntu.”
Cos’è successo a Ubuntu TV?
[Nel video: 38m 50s]
“É successo che abbiamo creato un sistema che ci soddisfaceva come piattaforma di base, ma non abbiamo trovato un produttore disposto a inserire un chip sufficientemente potente nelle loro TV.
Le smart TV in produzione al tempo utilizzavano sostanzialmente la soluzione più lenta possibile. Abbiamo dovuto prendere una decisione tattica e ci siamo resi conto che non si producono poi così tante TV. Sarebbe stato il percorso meno efficace per raggiungere una larga adozione.
Rimango convinto che per un’esperienza di convergence completa sia uno step necessario. Vogliamo avere convergenza su tutto, TV inclusa.”
Ci sarà un Ubuntu Watch?
[Nel video: 40m 30s]
“No, non credo. Uno smartwatch è fondamentalmente un dispositivo da utilizzare in congiunzione con qualcos’altro. Probabilmente è meglio che venga sviluppato separatamente, che è consistente con quanto visto altrove. Quindi il mio istinto mi dice no.
Potreste vedere smartwatch con Ubuntu, ma saranno con Ubuntu Core e Mir con un’UI dedicata. Ubuntu Core è sufficientemente piccolo per funzionare su uno smartwatch. Ci sono già stati smartwatch di grandi marchi che usano Ubuntu Core sotto il cofano.
[…] É un dispositivo troppo specializzato per essere parte del disegno più grande.”
É possibile che Ubuntu non avrà bisogno di Debian nel futuro?
[Nel video: 45m 15s]
“No. Io vedo Ubuntu e Debian come due facce della stessa medaglia. Penso ancora molto a Debian come un progetto: fa alcune cose in un modo unicamente ottimo ma per gli stessi motivi ha delle lacune in altre aree. Questa non è una critica di Debian, vuol solo dire che si fanno delle scelte e che alcune caratteristiche ne escludono altre.
Vedo [Ubuntu] come la seconda metà dell’albero, sarebbe sciocco per i rami dire che non hanno bisogno delle radici. Snappy è una nuova base molto utile ma la nostra base software è ancora largamente in deb – e lo sarà a lungo.”
Avete in programma di rimuovere i componenti di Android da Ubuntu Touch?
“Si. É leggermente goffo per noi non avere uno stack pulito. Usare parti del kernel e dello stack Android è stato un buon modo per avere un prodotto funzionante il prima possibile, ma penso che sia importante dimostrare che possiamo offrire un’esperienza migliore con uno stack pulito e open source.
La goffaggine non deriva dal fatto che è Android, non abbiamo un atteggiamento tribale, ma dal fatto che dobbiamo integrare qualcosa su cui non abbiamo il controllo completo e che si sposta indipendentemente da quello che vorremmo noi.”
I nostri pensieri
Sembra chiaro dalle parole di Mark Shuttleworth che le mire del progetto Ubuntu passano dal desktop, ma vanno anche ben oltre. I primi dispositivi nel mercato mobile con Unity 8 non hanno ricevuto molte valutazioni positive a causa delle prestazioni scarse e della bassa disponibilità di applicazioni pensate per questa interfaccia; il sistema non è pronto per il mercato mainstream e il fondatore di Canonical se ne rende conto. Molto positiva la nota sull’adozione di Unity 8 come DE di default – a differenza di Unity 7, non verrà imposto sugli utenti in stato acerbo, ma sarà comunque prontamente disponibile a chi vorrà provarlo o anche usarlo, come Mark Shuttleworth stesso.
Fateci sapere cosa pensate delle sue parole e se sareste disposti a utilizzare Ubuntu su tutti i vostri dispositivi (o quasi).
[Fonte]