Un filtro per la luce blu, Night Color, potrebbe arrivare presto anche su KDE Plasma.
Gli sviluppatori hanno lavorato sulla correzione del colore su KWin (KDE window manager/compositor) con Wayland.
Nonostante la funzione Night Color non sia ancora stata implementata è possibile che sia pronta per il rilascio di Plasma 5.11, atteso per il prossimo mese di Settembre.
La funzione che verrà implementata in Plasma sicuramente non si chiamerà ‘Night Light’, come su GNOME, ma ‘Night Color’ e il funzionamento è del tutto analogo.
Riposiamo la vista
I computer, in ogni loro forma (workstation, portatili, tablet e smartphone), fanno ormai parte della vita quotidiana di tutti noi. Sono numerosi gli studi inoltrati sulle onde radio emesse da smartphone, tablet e simili, altri si focalizzano sull’impatto negativo che ha l’utilizzo massiccio di dispositivi dotati di display sul nostro sonno. La luce eccessiva proiettata in tarda serata può causare, con una frequenza davvero elevata, insonnia o difficoltà ad addormentarsi.
Night Light, la nuova funzione introdotta di recente in GNOME, che verrà di fatto replicata con Night Color in Plasma, almeno a livello di funzionalità, consiste sostanzialmente in un software pensato proprio per abbattere i disturbi causati dall’eccessiva esposizione a schermi luminosi, prettamente dotati di luce chiara. È proprio quest’ultima la causa del problema: il sonno viene conciliato nel nostro corpo dalla produzione di melatonina, sostanza prodotta da più organi durante le ore notturne che viene esaurita fino al risveglio, quando subentra la luce del sole.
Il nostro corpo compie appunto questo ciclo, riconosciuto come ritmo circadiano e l’esposizione a display prima di andare a letto tende a ridurre la produzione della melatonina, sostanza che fa avvertire il sonno. Non è il caso di estremizzare: passare qualche ora a navigare in rete sul proprio PC o a giocare sul tablet di sera non è certamente sinonimo di nottata passata in bianco ma è ormai riconosciuto che esporsi a forti luci – e sono incluse anche quelle dell’inquinamento luminoso presenti nelle grandi città – causa una riduzione del sonno.
Come risolvere il problema?
Night Light, redshift, Night Color, f.lux risolvono il problema variando la temperatura dei colori riprodotti dai display presenti sui nostri monitor. No, non si tratta di variazioni di calore, ma di alterazioni cromatiche. A quale scopo? Semplice: il nostro organismo, di fronte a computer dotati di display non troppo luminosi e chiari (come la luce del sole appunto), continua a produrre normalmente la sostanza indispensabile al sonno. Non stressare la vista per poter riposare bene è fondamentale.
Potete vedere una demo di KDE Night Color all’opera in questo video YouTube:
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