I possessori di una o più Raspberry Pi possono dormire sonni tranquilli…
Durante la settimana, ne abbiamo parlato anche qui su LFFL, sono state scoperte due gravissime falle che colpiscono le CPU prodotte negli ultimi 20 anni da Intel e in misura minore anche da AMD e ARM. Molti analisti considerano Meltdown e Spectre, questo il nome delle due falle, le vulnerabilità più gravi mai scoperte, in quanto colpiscono intere generazioni di processori.
Meltdown è dovuto a un errore di progettazione nella gestione della memoria virtuale. Ciò fa sì che sia possibile accedere all’area di memoria dedicata al kernel, di fatto aprendo le porte ad attacchi che permettono di leggere dati di ogni tipo in memoria.
Discorso differente, invece, riguarda Spectre. Si tratta di una vulnerabilità simile a Meltdown, ma potenzialmente molto più grave. Spectre non è risolvibile con una patch o con un intervento software. Il problema è simile a quello da cui deriva Meltdown, ma coinvolge tutti i processi in esecuzione sul sistema e non solo il kernel.
Tutte le Raspberry Pi sono immuni a Meltdown e Spectre
La Raspberry Pi Foundation attraverso le parole di Eben Upton ha confermato che nessuna Raspberry è affetta dalle vulnerabilità Meltdown e Spectre. In un lungo post sul blog ufficiale Upton ha spiegato che tutti i modelli di Raspberry sono immuni nonostante usino processori ARM (Cortex-A7 e Cortex-A53).
Meltdown e Spectre portano allo stesso risultato, ovvero il potenziale furto di dati sensibili dal computer attaccato. Tutti gli utenti di Raspberry, soprattutto quelli che usano una Pi in progetti innovativi o piccoli robot, saranno felici di sapere che la board è al sicuro da questa tipologia di attacco.
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