Ubuntu Mate e Budgie 18.10 abbandonano il supporto per i 32 bit
Prima o poi doveva succedere. Col passare del tempo un numero sempre crescente di distribuzioni GNU/Linux sta abbandonando il supporto per i 32 bit. Martin Wimpress, leader del progetto MATE ha annunciato che Ubuntu MATE 18.10 non supporterà le architetture a 32 bit e poche ore dopo anche gli sviluppatori di Ubuntu Budgie hanno comunicato alla community la medesima scelta.
Questa decisione è dovuta al lento ma inesorabile abbandono da parte dei produttori di software (Mozilla supporta solo amd64 a 64 bit, Google Chrome ha abbandonato l’architettura i386 a 32 bit alcuni anni fa, giusto per citare due esempi eclatanti) e driver della piattaforma a 32 bit.
Il lungo addio ai 32 bit
Stando ai dati citati da Wimpress le ISO a 32 bit erano scaricate da una sparuta minoranza di utenti. Inoltre, analizzando i dati raccolti dal sistema operativo, è emerso che molti degli utenti che scelgono di installare le immagini i386 a 32 bit lo fanno su hardware amd64 a 64 bit. Forse per errore. Wimpress ha poi affermato che il team concentrerà i suoi sforzi nell’offrire un migliore supporto per ARM.
David Mohammed, project leader di Budgie, ha dichiarato che dopo il rilascio di Ubuntu 18.04 LTS vogliono concentrare le loro forze su Ubuntu 18.10 dedicandosi esclusivamente alla versione a 64 bit.
Quando Ubuntu decise di abbandonare i 32 bit tutti i flavors hanno deciso di andare controcorrente e continuare a supportarli (Kubuntu, Xubuntu, Lubuntu, Ubuntu Studio, Ubuntu Budgie, Ubuntu Kylin e lo stesso Ubuntu MATE). Non mi sorprenderebbe se in un futuro molto prossimo solo distribuzioni come Lubuntu e Xubuntu continueranno a supportare attivamente i 32 bit.
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