Ne abbiamo parlato a lungo qui su LFFL dove si è scatenato un dibattito abbastanza acceso. Come vi avevamo già annunciato lo scorso 15 Febbraio Canonical ha implementato in Ubuntu 18.04 LTS un “data collection tool“ chiamato Ubuntu report. Si tratta di un tool per collezionare alcuni dati utili al team di sviluppo. Questo non è un lungo tentacolo che si impossessa della vostra privacy per propinarvi i consigli di shopping più adeguati. Si tratta di uno strumento che permette la raccolta di dati generici, in forma anonima, per consentire agli ingegneri di migliorare Ubuntu.
- La versione di Ubuntu
- OEM/Manufacturer
- Model number del dispositivo
- BIOS info
- CPU info
- GPU info
- Quantitativo di RAM installata
- Info sulla partizione
- Display(s) info
- Auto-login status
- Live Patching status
- Desktop environment installato
- Display server
- Timezone
I dati raccolti da Canonical
Prima di andare ad analizzarli va detto che sono dati derivanti esclusivamente da installazioni di Ubuntu Desktop.
PS: cliccate sulle immagini per vederle con maggiore chiarezza e a tutto schermo!
Tempo medio per l’installazione di Ubuntu
Mediamente sono richiesti 18 minuti per installare Bionic Beaver. Il record si attesta attorno ai 7-8 minuti.
Fresh install o upgrade del sistema?
Circa un quarto degli utenti di Ubuntu 18.04 LTS arrivano da una release precedente mediante upgrade. L’installazione minimale recentemente introdotta è usata dal 15% degli utenti, un buon risultato.
Numero di CPU?
Partizionamento del disco di sistema
L’opzione più scelta è l’installazione da zero dell’OS.
Display: 1080p detta legge
1920×1080 (Full-hd) è la risoluzione più comune seguita da 1366 x 768, usata su diversi portatili di fascia medio-bassa. HiDPI e 4k devono fare ancora molta strada…
RAM
4 & 8 GB di RAM dominano la scena e le configurazioni a 16GB non sono poi così lontante. Sorprende in negativo la presenza di molti sistemi con 2 o 1 solo GB.
Ubuntu everywhere
Ubuntu è in tutto il mondo. I dati si basano sul fuso orario selezionato durante l’installazione in quanto non vengono registrati gli indirizzi IP. Gli USA sono il luogo dove Ubuntu risulta più utilizzato ma anche Brasile, India, Cina e Russia sono grandi utilizzatori al pari di diversi Stati europei (come Germania, Francia e in misura minore Spagna, Inghilterra e Italia).
Per maggiori dettagli vi rimando al post di Will Cooke.
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