Aprile è il mese delle release importanti: dopo Ubuntu 19.04 e Deepin 15.10, di cui vi ho parlato ieri, The Fedora Project ha annunciato la final release di Fedora 30.
Dopo oltre sei mesi di sviluppo e superata l’ormai arcinota acquisizione di Red Hat da parte di IBM, che aveva scaturito molti timori nella community circa il futuro dell’OS, è finalmente disponibile Fedora 30.
Oltre ad aver aggiornato diversi componenti, gli sviluppatori hanno introdotto nuove funzionalità, ottimizzazioni e piccole migliorie per rendere più ricca l’esperienza utente su Fedora.
Fedora 30: what’s new?
Una novità interessante riguarda la possibilità di installare i desktop environments Deepin e Pantheon (dai repository, non come ISO dedicata) parallelamente ai più noti GNOME, KDE Plasma, Xfce, LXQt, MATE, Cinnamon, etc. Fedora 30 arriva con le versioni più aggiornate dei vari desktop environments: GNOME 3.32 (del quale è già disponibile la prima point release) e KDE Plasma 5.15 su tutti.
Il kernel non poteva che essere Linux 5.0. Su tutti i flavors troverete i seguenti tool / software:
- GCC 9
- Bash 5.0
- PHP 7.3
- Mesa 19.0
- Boost 1.69
- Glibc 2.29
- Ruby 2.6
- Golang 1.12
Under the hood troviamo importanti migliorie al package management system DNF che gestisce installazione, aggiornamento e rimozione dei vostri programmi preferiti. Il DNF repository metadata è ora basato sul formato zchunk, altamente compresso, il che rende gli aggiornamenti più rapidi.
Migliorata anche la compatibilità con i dispositivi ARM che ora supportano sia la Raspberry Pi 2 che la Raspberry Pi 3.
Potete scaricare Fedora 30 da qui: https://getfedora.org/. Per ulteriori dettagli vi rimando all’annuncio ufficiale.
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