Torvalds dice la sua sull'interesse di Microsoft nei confronti di Linux
Microsoft, soprattutto da quando è arrivato il nuovo CEO Satya Nadella, si sta impegnando molto sia sul fronte Linux che sul fronte dell’open-source. Dopo i dubbi serpeggianti nella community Torvalds ha voluto dire la sua.
Prima delle parole di Linus ho preparato un breve recap delle azioni Microsoft pro pinguino e pro open source per chi di voi non fosse aggiornato.
La casa di Redmond ha, in ordine sparso:
- lanciato il Windows Subsystem for Linux (WSL) ormai giunto alla v2. Ve ne ho parlato infinite volte qui su LFFL, è una funzione integrata nell’OS di Microsoft che permette di avviare una distribuzione GNU/Linux all’interno di Windows 10 senza doverlo virtualizzare o effettuare un dual boot;
- annunciato una conferenza dedicata al WSL che si terrà a marzo 2020;
- iniziato a lavorare per rendere alcune app compatibili con il pinguino, come Teams o Edge;
- proposto di portare il file system exFAT su Linux;
- aderito come Premium Member nella Open Source Initiative;
- rilasciato SQL Server, Skype e Powershell sul pinguino;
- acquistato GitHub per 7.5 miliardi;
- aderito all’OIN (Open Invention Network) rendendo accessibili a tutti i membri oltre 60’000 brevetti.
Insomma, niente male.
Da quando Microsoft si sta impegnando per Linux serpeggia tra gli utenti del pinguino un certo scetticismo. In molti ritengono che la strategia di Microsoft sia EEE: embrace, extend and extinguish… non servono traduzioni, giusto?
In questa situazione l’opinione più interessante in assoluto è forse quella del padre del kernel: Linus Torvalds.
Linux & Microsoft: Torvalds professa tranquillità
Prenderne il controllo è però impossibile proprio per la natura stessa del pinguino (è rilasciato sotto licenza GPL-2).
Queste le parole di Torvalds:
Tutta la faccenda contro Microsoft è divertente. Ad oggi loro sono effettivamente più amichevoli. Parlo con ingegneri Microsoft ad ogni conferenza e mi sembra che la politica aziendale sia cambiata davvero e gli ingegneri ne sono felici. Sono contenti di lavorare sul kernel e per il kernel. Hanno i loro obiettivi e tentano di perseguirli. Per Microsoft, Linux si sposa con Azure pertanto cercano di migliorare l’integrazione tra i due ambienti.
Questo il pensiero del mantainer del kernel Kroah-Hartman:
Oltre il 50% del workload su Azure riguarda Linux: è tantissimo.
Torvalds ha voluto confermare che capisce la posizione di Microsoft. Tutte le azioni fatte dalla casa di Redmond in questi ultimi mesi per il pinguino e per l’open source sono molto positive secondo Torvalds.
James Bottomley, ingegnere di IBM e noto sviluppatore del kernel, ritiene che Microsoft stia attraversando lo stesso processo di tutti gli altri utilizzatori di Linux. Per quanto Microsoft possa fare non sarà mai più grande dell’intera community Linux.
Inoltre, Microsoft non è l’unica grossa azienda a contribuire attivamente allo sviluppo di Linux. Stando al State of Linux Kernel Development report le più attive sono: Intel, Red Hat, Linaro, IBM, Samsung, SUSE e Google. Ognuna delle quali ha i propri motivi per sviluppare il kernel.
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