Flatpak 1.5 è la nuova versione del distribution framework più importante in ambiente Linux. Si tratta di una major release che introduce diverse nuove features interessanti. Per chi non lo sapesse Flatpak nasce come sistema per la virtualizzazione delle applicazioni in ambiente GNU/Linux. Il progetto si è poi evoluto e oggi Flatpak si propone non solo come una sandbox ma anche come un vero e proprio framework.
Quando si pensa a Flatpak si deve pensare a un’applicazione o pacchetto software che gira all’interno di una sandbox, che al suo interno ha tutti i dati, il codice sorgente e le varie librerie (comprese quelle di runtime). La sandbox si occupa di tutta la comunicazione tra il sistema operativo e l’hardware. Ogni app avrà la propria sandbox: questo aumenta notevolmente la sicurezza del sistema operativo e della macchina che lo ospita.
Uno dei vantaggi cardine di Flatpak è che permette l’esecuzione delle app su (praticamente) ogni distribuzione GNU/Linux.
Flatpak 1.5
Tra le numerose novità importante l’introduzione di nuovi comandi e opzioni. Ad esempio “–or-update” è una nuova opzione per il comando “flatpak install”: permette di eseguire un update quando un’applicazione è già stata installata. Il nuovo comando “flatpak mask” permette di evitare il download automatico.
Flatpak 1.5 introduce anche il supporto per gli aggiornamenti manuali e la possibilità di monitorarli dal Flatpak portal. Gli sviluppatori hanno poi introdotto una nuova configuration key chiamata “default-languages”. flatpak-session-helper ora linka a un maggior numero di librerie.
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Presenti tweaks minori per quanto riguarda il comportamento della CLI. E’ stata migliorata la gestione della disinstallazione delle app.
Flatpak 1.5 può essere scaricato dai repo della vostra distro di riferimento: è il metodo migliore per installarlo. Alternativamente è possibile scaricare i sorgenti direttamente dalla pagina GitHub ufficiale.
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