Deepin è una distro GNU/Linux molto bella, matura e con un ecosistema consolidato (desktop, custom apps, etc). L’ultima release disponibile è la 15.11, di cui vi ho parlato a luglio. Gli sviluppatori stanno lavorando da tempo a Deepin Linux 20, atteso per l’inizio del 2020, e hanno recentemente pubblicato un video che mostra alcune novità interessanti.
In rete però circolano da tempo diverse accuse contro Deepin. Diverse persone si rifiutano di usarla perché la distribuzione è cinese… e pare ci siano dei forti legami con Huawei. Insomma c’è chi dice che la distribuzione spii gli utenti anche se di prove certe, per ora, nemmeno l’ombra.
I legami con Huawei sono invece certi. Il colosso cinese ha recentemente iniziato a vendere in Cina (su vmall) i propri laptop con Deepin Linux pre-installato. Questi i modelli in vendita:
- Huawei MateBook X Pro,
- MateBook 13,
- MateBook 14.
Forbes ha pubblicato un’intervista con il Development Manager di Deepin, Hualet Wang, e con il CTO Raphael Zhang. Vi riporto i passaggi più interessanti.
Deepin Linux: le parole del CTO e del Dev Manager
D: Qual è la fascia d’utenza cui Deepin si rivolge?
R: Si rivolge agli utenti comuni. Non solo agli appassionati di Linux ma anche chi sa meno di tecnologia e vuole un sistema operativo da usare tutti i giorni per lavoro o a casa.
D: Deepin Cloud Sync è una feature molto interessante. Sarà disponibile al di fuori della Cina? Sarà utilizzabile anche senza un Deepin ID?
R: Grazie! Sì vogliamo renderla utilizzabile a livello mondiale. Prima però vogliamo testarlo qui in Cina per migliorarlo. Dobbiamo anche studiare bene le leggi sulla privacy dei vari Paesi. Non abbiamo ancora pensato se renderlo fruibile anche senza il Deepin ID.
D: Da dove provengono i finanziamenti per lo sviluppo di Deepin?
R: Arrivano da investimenti di privati o dalla vendita di licenze commerciali.
D: Huawei è coinvolta nello sviluppo del sistema operativo? Huawei influenza Wuhan o Deepin in qualche modo?
R: Huawei è un partner di Deepin e stiamo installando il sistema operativo sui dispositivi Huawei, quindi Huawei e Deepin collaborano strettamente.
D: Vedremo più dispositivi Huawei con Deepin preinstallato? Magari lo vedremo su alcuni tablet?
R: Questo è un segreto commerciale che non posso rivelare ma come ho detto poc’anzi collaboriamo molto da vicino. Penso sia possibile ma non posso dire di più.
D: Avete in programma di lavorare con altri OEM oltre a Huawei per avere Deepin preinstallato su laptop in Europa o in America?
R: Sì, ci stiamo lavorando.
D: Deepin sembra non poter sfuggire alle accuse di essere “spyware” e sembra esserci una certa sfiducia tra le persone a causa delle sue origini cinesi. Come rispondete a queste accuse?
R: Queste accuse ci fanno molto male. Cercheremo di chiarire la nostra visione, comunicare se possibile, rendere il nostro software il più open source possibile e incoraggiare più persone a impegnarsi nel processo di sviluppo di Deepin. Quanto a quei pochi che si rifiutano di vedere i fatti non possiamo fare molto.
D: Ogni aspetto di Deepin è open source?
A: Cercheremo di renderlo il più open source possibile, ma alcuni software potrebbero rimanere closed-source, ad esempio i driver Nvidia, alcuni firmware e alcuni software popolari di terze parti.
D: Avete in programma l’integrazione di app sandboxed come Flatpak?
R: Sì stiamo lavorando all’introduzione di Flatpak. Il problema è la grossa quantità di lavoro richiesto per il repackage e stiamo cercando di lavorare a un metodo per automatizzare la cosa riducendo l’overhead.
D: Avete pensato a portare Deepin Desktop Environment (DDE) su altre distribuzioni? Come Arch o Manjaro?
R: Sì, siamo in contatto diretto con gli sviluppatori di Arch, Manjaro, Debian, Fedora etc.
D: Avete parlato dell’adozione di Wayland?
R: Abbiamo testato Wayland internamente. C’è ancora parecchio lavoro da fare in lightdm, X plugins, supporto al multi-monitor e alle alte risoluzioni ma anche per molti software presenti nei repo. Cercheremo di rendere il software funzionante su Wayland durante il corso del 2020.
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