L’ormai prossimo rilascio della versione 5.6 del kernel Linux porterà finalmente in dote agli utenti di schede grafiche NVIDIA della serie RTX 20 (RTX 2060/70/80/Ti e Titan RTX) l’accelerazione hardware nativa tramite i driver nouveau. Nonostante sia basata sulla medesima architettura Turing – fatte salve piccole differenze relative all’hardware per il ray-tracing – l’intera serie 16xx (GTX 1650 e GTX 1660) era stata inizialmente esclusa da questa prima ondata di supporto. La situazione è però destinata a cambiare a breve, come si può evincere osservando alcuni contributi (li trovate qui e qui) al driver video open-source, di recente approvazione e quindi pronti a partecipare alla finestra di sviluppo del futuro Linux 5.7.
La differenza tra la serie 16 e la serie 20 è la mancanza degli rt core dedicati, sul versante software si sono rese necessarie numerose piccole modifiche al microcodice della scheda e al kernel di Nouveau.
NVIDIA GTX 16xx, driver open in Linux 5.7
Come nel caso della serie 20, si tratta solo del primo passo verso un supporto completo per queste GPU ormai da tempo sul mercato: ancora necessario resta l’uso di blob binari, forniti e firmati da NVIDIA stessa. Pare ormai un miraggio la gestione dinamica della frequenza (reclock della GPU) perchè gli sviluppatori non hanno ancora avuto l’accesso al firmware closed-source il cui codice è necessario per ottimizzare il funzionamento delle GPU sul sistema operativo.
Contrariamente ad AMD e Intel, Nvidia infatti non contribuisce in alcun modo allo sviluppo di driver open-source per i propri prodotti, e fornisce solo un blando e sporadico sostegno, in termini di fornitura di informazioni e documentazione, al team di volontari del progetto nouveau. Il supporto open per le schede NVIDIA arriva sempre a rilento perchè il driver open è sviluppato con reverse engineering. Per gli utenti che, giustamente, volessero sfruttare tutte le potenzialità dell’hardware in loro possesso, i driver closed-source paiono purtroppo essere al momento l’unica opzione possibile.
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