[Recensione] Microtech e-book Pro: l'ultrabook con tre sistemi operativi
Matteo Gatti18 Marzo 2020
Dopo aver recensito l’e-Tab Pro, un tablet da 10,1″ prodotto dall’azienda italiana Microtech, oggi vi propongo la recensione dell’ultrabook e-book Pro del medesimo produttore. La versione che Microtech mi ha fornito in prova ha le seguenti specifiche tecniche:
Processore Intel Pentium Silver N5000 Quad-Core
Grafica Intel HD Graphics 605
8 GB di memoria LPDDR4
SSD M.2. da 240 GB (prodotto da Microtech)
Connettività Wi-Fi 802.11ac dual-band e Bluetooth 4.0
Quattro speaker
Tastiera con layout italiano (retroilluminata QWERTY)
Webcam da 2.0 MP
Sensore per il riconoscimento delle impronte digitali
Alluminio serie 5000
Dimensioni: 323 x 218,6 x 14,5 mm
Peso: 1.4Kg
Per quanto riguarda lo spazio d’archiviazione sono disponibili diverse configurazioni sul sito ufficiale dell’azienda: nessun SSD, 60GB, 120GB, 240GB, 480GB, 960GB. La versione con SSD da 240GB e TripleOS, che è quella di cui vi parlo in questa recensione, costa 569€ sul sito ufficiale dell’azienda. Microtech propone poi un’estensione della garanzia fino a 36 mesi (69€) oppure un’assicurazione Kasko (29€). L’apposita e-bag realizzata in pelle è disponibile in blu navy o in nero ed è marchiata con il nome del produttore: costa 69€.
Su Amazon la versione da TriOS con 480GB di spazio viene venduta per 499€, prezzo che lo rende assolutamente allettante.
e-book Pro – Confezione e unboxing
La confezione è analoga a quella dell’e-tab Pro. All’interno del cartoncino bianco, è presente l’ultrabook, un piccolo manuale utente cartaceo, un adattatore Micro HDMI – HDMI e il caricatore da parete. A proposito: il portatile può essere ricaricato anche attraverso la porta USB type-c. Volendo, potrete acquistare in bundle una valigetta con manici e tracolla per il trasporto del notebook, realizzata in pelle, con lavaggio blu e marchiata con il nome del produttore.
e-book Pro – Design, schermo, porte
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Lo schermo è un’unità da 14,1 pollici IPS LCD One Glass Solution con risoluzione 1920 x 1080 (FullHD) e un angolo di visione di 178 gradi. Bella la cornice ultra-narrow del display. Il pannello è di buona qualità e la visione è ottima in ambienti chiusi. Usarlo alla luce del sole è possibile ma chiaramente con qualche compromesso. Nella cornice superiore dello schermo è presente una webcam da 2 megapixel di scarsa qualità.
Personalmente ho trovato il lettore d’impronte assolutamente veloce e rapido da configurare. Stessa cosa non posso dire del touchpad che non ho trovato molto preciso. Quando si porta il cursore da un punto all’altro dello schermo con un movimento rapido l’arrivo soffre di un leggero “effetto scivolamento” nonostante il dito sul touchpad sia fermo. La pressione dei tasti del touchpad è abbastanza rumorosa. Il feeling con la tastiera è stato invece ottimo, i tasti hanno una corsa medio-lunga, la spaziatura è buona. Mi ci sono trovato bene sin da subito, cosa assolutamente non scontata. Un test di battitura sul sito 10fastfinger mi ha portato a scrivere senza impegnarmi particolarmente 110 parole al minuto, più o meno il medesimo risultato che ottengo con il mio portatile personale. Anche questo aspetto non è scontato: usando, ad esempio, un mac non riesco ad ottenere un risultato così buono al primo tentativo.
L’aspetto esteriore è bello ed elegante. Devo dire che, prendendolo in mano, sembra di utilizzare un dispositivo premium. Il portatile è solido e robusto, non si piega neanche premendo con forza grazie alla costruzione in lega alluminio-magnesio. La cerniera dello schermo invece non è particolarmente solida: scuotendo il portatile lo schermo si abbassa facilmente. Anche il bilanciamento dei pesi non è ottimale: non si riesce ad aprire il portatile con una mano. Il fondo della macchina è attraversato da due elementi in silicone che consentono un ottima stabilità sul tavolo. Il device non si muove di un millimetro durante la digitazione. L’accesso alla componentistica interna è permesso, a patto di svitare le 12 viti presenti sul fondo del dispositivo. Il pannello inferiore si svita e si smonta con grande facilità consentendo di fare interventi di manutenzione ed upgrade. In realtà tutti i componenti sono saldati, ad eccezione dell’SSD, quindi le possibilità di upgrade sono estremamente limitate.
Essendo abituato ad un 13.3″ il portatile mi sembra abbastanza grosso e pesante anche se, in realtà, 1.4 kg sono in linea con i prodotti di questo segmento. Questione di abitudine.
OS – Sistemi Operativi
Passiamo al discorso OS. La versione TripleOS ha a bordo ben tre sistemi operativi: Windows 10, Ubuntu Linux 18.04.3 LTS e la personalizzazione proprietaria Pantheon OS ovvero Ubuntu con l’ambiente grafico Pantheon.
La presenza di 3 sistemi operativi limita, ovviamente, lo spazio disponibile sul disco. La partizione con Windows, all’avvio, ha circa 73GB disponibili su 93 totali, Ubuntu circa 60 GB e i restanti sono dedicati alla partizione con Pantheon OS. Microtech, per scelta, ha deciso di lasciare più spazio alla partizione con Windows. Spendo due parole per Pantheon OS in quanto meno conosciuto. Questo ambiente grafico è stato realizzato dal team di elementary OS. Graficamente è piacevole e chiaramente molto reattivo. Ovviamente rispetto a Windows è più leggero ma anche scarno di funzionalità.
Al centro del desktop c’è la classica dock con le applicazioni più utilizzate o aperte. Molteplici i tool preinstallati: Firefox, LibreOffice, Skype oltre a diverse utility e app per la riproduzione di file multimediali.
Prestazioni e batteria
L’e-book Pro è un dispositivo pensato per un uso multimediale. Il processore è un semplice Pentium Gemini Lake da 6 Watt operante a 1.1/2.7 GHz. Youtube, suite per l’ufficio come LibreOffice, navigazione su Internet, Netflix, sono tutti scenari perfetti per questo portatile. Editing spinto, Photoshop, gaming e tutto ciò che richiede ingenti risorse computazionali è invece decisamente al di fuori dalla sua portata. Il processore non è un mostro di potenza e la grafica è una semplice integrata: l’Intel HD 605 operante fino a 750 MHz. Di seguito vi riporto alcuni benchmark che ho svolto con il laptop:
Cinebench Release 20: 513 cb (vedi foto)
Cinebench 15. CPU: 201 cb, OpenGL 17.12 FPS
SuperPi single-threading 1M: 28 secondi
La batteria da 5000 mAh non dura molto se il portatile viene usato intensamente. Al massimo ho raggiunto le 6 ore con un uso più o meno continuativo seppur abbastanza blando. Se usato in modo intenso, chiedendo le massime prestazioni, magari con una macchina virtuale attiva, browser con molte schede aperte e con ambienti di programmazione in azione la batteria non supera le 3-4 ore di utilizzo.
Il sistema di dissipazione pensato da Microtech è completamente fanless, ciò implica un silenzio assoluto ma anche una buona dissipasione complessiva grazie anche al modulo in rame che ricopre la motherboard. In generale, anche quando sotto sforzo, il portatile non scalda mai eccessivamente. La regione più calda è nella zona sinistra della tastiera dov’è situata la scheda madre insieme al processore.
Opinioni, Impressioni e Conclusioni
Il portatile proposto da Microtech è molto interessante ma presenta anche alcuni limiti. Si tratta di un dispositivo premium per certi aspetti. Ad esempio i materiali sono di ottima fattura, il design è pulito e mi piace ma soprattutto è adatto a chi vuole un portatile con Linux senza però rinunciare a Windows. La presenza di 3 sistemi operativi va chiaramente a ridurre sensibilmente lo spazio disponibile sul disco rigido. Sconsiglio quindi la versione da 240 GB perchè si rischia di rimanere subito a corto di spazio disponibile.
Per ovviare a questo problema è anche possibile optare per la versione classica con il solo Ubuntu, ciò evita anche di pagare la licenza per Windows.
Il processore è adeguato alla batteria. Una CPU più performante avrebbe ridotto sensibilmente le ore di vita del dispositivo. Un portatile adatto a chi vuole un dispositivo che sostanzialmente funziona bene, senza fronzoli e senza troppe pretese dal punto di vista prestazionale. Ubuntu pre-installato è sicuramente un fattore importante per i fan del pinguino che non vogliono perdere tempo con la creazione di un dual-boot.