Il kernel Linux, attualmente Linus Torvalds e gli sviluppatori stanno curando lo sviluppo della versione 5.6 nonostante la situazione coronavirus, è sempre più oggetto di patch e perfezionamenti. Dopo le recenti notizie riguardanti un miglioramento di compatibilità con i floppy disk, dopo avervi parlato delle nuove patch sviluppate da Intel, che consentono un miglioramento delle performance e una maggiore durata della batteria, è di ieri la notizia che vede come prossimo l’arrivo di un nuovo set di patch che consentirebbe di impostare i parametri sysctl, direttamente dalle fasi di avvio del sistema.
Sysctl gestibile da Linux a monte dei processi
Nei sistemi Unix-like, l’impostazione di alcuni parametri del kernel ha subìto, nel corso degli anni, un’evoluzione. Storicamente venivano modificati dall’amministratore, tramite il comando dedicato sysctl. Successivamente l’uso diretto di questo comando divenne quasi superfluo, grazie alla possibilità di modificare direttamente i file contenuti in /proc/sys come vi ho spiegato recentemente in questo articolo. Facendo un rapito controllo infatti, possiamo notare che questo filesystem contiene delle cartelle denominate proprio come i principali parametri modificabili del kernel.
Vlastimil Babka, sviluppatore Linux presso Suse, propone la modifica dei parametri del kernel tramite command line. Piuttosto quindi che editarli con i metodi tradizionali, questa patch rende possibile impostare un parametro sysctl.modulo=, prima dell’avvio di init. Un meccanismo di questo tipo potrebbe essere molto utile, soprattutto in quelle situazioni nelle quali non è pratico configurare /etc/sysctl.d/. Si potrebbero così creare sistemi di piccole dimensioni, senza CONFIG_PROC_SYSCTL, ma comunque in grado di modificare i paramatri di sysctl.
Per chi volesse leggere la nota ufficiale rimando alla relativa discussione. Anche se l’argomento è molto tecnico, leggere queste poche linee di codice risulta davvero interessante per capire alcuni aspetti circa il funzionamento del kernel Linux.
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