La Gentoo-based exGent Linux sbarca su Raspberry Pi
Raspberry sempre più al centro delle attenzioni del mondo dell’IT e ne parliamo spesso anche qui su LFFL, proprio pochi giorni fa abbiamo visto come configurare un Proxy Tor su una Raspi. Oggi vi riporto altre due notizie che la riguardano. La prima è che, nel solo mese di marzo 2020, le vendite hanno raggiunto un picco di 640 mila unità, anche grazie al suo utilizzo in importanti progetti open source. La seconda è che exGent arriva ufficialmente su Raspberry Pi 4. La distribuzione non è sicuramente tra le più semplici da usare, ma è ottima per chi vuole imparare davvero le meccaniche di GNU/Linux.
ExGent è una Gentoo-based con LXDE
Lo sviluppatore Arne Exton, tramite il blog ufficiale della distribuzione, ha annunciato il rilascio della versione di exGent per Raspberry Pi 4. Nato come un progetto individuale a scopo ludico, il programmatore ha dichiarato che tra sistema operativo e software applicativi, la compilazione gli ha impiegato circa sei giorni. La distribuzione è un sistema Gentoo completo, che utilizza come desktop environment LXDE, ed include numerose utility come il web browser Vivaldi, GIMP e SMPlayer.
Nonostante exGent sia stata ottimizzata per Raspberry Pi 4, ultimissima versione della schedina elettronica, è comunque possibile utilizzarla anche su altri modelli quali la 3 B e B+, ma con notevoli cali prestazionali. Lo sviluppatore infatti, sconsiglia di utilizzare modelli con capacità di memoria RAM inferiore ai 2GB.
È possibile procedere al download di questa distribuzione dal sito ufficiale del progetto, dove è presente anche una guida all’installazione che, premetto, non richiede minimamente gli sforzi epici richiesti da Gentoo.
Per la Raspberry Pi Foundation margini operativi in crescita
Il termine giusto in inglese tecnico sarebbe skyrocketed. Stiamo parlando delle vendite della SBC nel primo quarto del 2020, che hanno raggiunto quota 1.75 milioni di unità. Il solo periodo di marzo ha scalato la classifica, diventando il secondo mese con più vendite dal lancio nel 2012. Il lockdown ha quindi giovato agli introiti legati alla Rasperry Pi, come ha dichiarato la stessa fondazione. Soprattutto grazie alla sua incredibile flessibilità d’utilizzo, la single board è richiestissima in numerosi ambiti.
Dal remote working all’e-learning, passando per l’informatica applicata alla medicina, viene anche sfruttata come microcontrollore per ventilatori open source. Proprio in quest’ultimo ambito sta operando un gruppo di ricercatori della Colombia che è al lavoro su un nuovo tipo di ventilatore basato sulla Raspberry Pi Zero.
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