Giovedì, in questo articolo, vi ho parlato della situazione Qt. TL;DR? Vi riassumo la situazione. The Qt Company sta seriamente valutando di rendere a pagamento, per un periodo di 12 mesi, le prossime release di Qt nel tentativo di aumentare gli introiti a breve termine. Il motivo? Il calo delle entrate dovuto al covid19. La notizia segue un’altra decisione che va in questa direzione: a gennaio erano state introdotte restrizioni per le versioni LTS rendendole a pagamento per diversi mesi in modo da aumentare il numero dei clienti paganti. Inoltre, per scaricare i binari, da gennaio è obbligatorio possedere un account.
La compagnia ha rilasciato un commento molto generico sulla situazione, con queste parole:
Ci sono state discussioni su vari forum circa il futuro dell’open source negli ultimi giorni. I contenuti non riflettono le opinioni o i piani di The Qt Company. The Qt Company è orgogliosa di essere impegnata nei confronti dei propri clienti, dell’open source nel rispetto del modello di governance di Qt.
che però non smentiscono alcunché.
Qt, release a pagamento e sviluppatori infuriati
Il post di in questo articolo nella mailing list di KDE ha scatenato un putiferio e tantissimi developer sono irritati da questa decisione. Ad esempio lo sviluppatore di Qutebrowser si trova davanti a tre possibilità da lui stesso evidenziate:
Chiaramente un anno di ritardi negli aggiornamenti è inaccettabile. Posso passare a qualcosa di diverso come Chromium Embedded Framework, ma ciò significherebbe mesi di lavoro. Posso comprare una licenza per Qt ma ciò significherebbe che Qutebrowser non sarà più un progetto FOSS e questa non è un’opzione che mi piace. Infine posso buttare via tutto il mio lavoro dopo 6 anni e mezzo, che signfica anche un danno economico visto che ricevo donazioni per questo progetto. Ad ogni modo questa decisione di Qt è dura da digerire.
La speranza è innanzitutto che The Qt Company e KDE possano raggiungere un accordo reciproco senza questo embargo sulle versioni future, che ne minerebbe seriamente lo sviluppo. Ma se un accordo non dovesse essere trovato e The Qt Company dovesse proseguire con i suoi piani, in nome dell’incremento delle entrate, gli sviluppatori intendono creare un fork.
L’idea del fork è supportata da molti in rete e alcuni team si sono già proposti. Molti sviluppatori di KDE, il team KDAB e il team dietro al progetto QGIS sono propensi a percorrere questa strada.
Penso che se l’intenzione della Qt Company venisse confermata un fork di Qt sia l’unica soluzione per avere progetti free e open source. QGIS.org è pronto a contribuire a livello economico per finanziare la KDE Free Qt Foundation annualmente, in modo che possano assumere sviluppatori per la libreria.
queste le parole di Vincent Picavet, sviluppatore di QGIS.
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