Dopo il rilascio della prima versione del 2020, Offensive Security ha annunciato, tramite questo post ufficiale, la disponibilità della nuova Kali Linux 2020.2. Ecco le novità incluse nella nuova release della distribuzione più avanzata per il penetration testing.
Kali 2020.2, nuovo look ed installer aggiornato
Kali Linux è una distribuzione basata su Debian, orientata al mondo del Security Auditing. Contiene centinaia di tool per effettuare le operazioni più svariate, dalla Security research, al Computer Forensics e Reverse Engineering.
Queste alcune novità della nuova release:
- Nuovo look per KDE Plasma;
- PowerShell installabile in fase di setup;
- Migliorata la compatibilità con l’architettura ARM;
- Migliorato l’installer;
- Aggiornati i pacchetti delle app e delle icone;
- Migliorata l’infrastruttura generale. Sono stati aggiunti nuovi server, compresa una macchina dedicata al package testing, che monta un’architettura ARM.
Installer aggiornato
Dal precedente aggiornamento l’utente ha la possibilità di scegliere, durante la fase di installazione, quale ambiente preferisce. A partire da questa versione è stata rimossa la voce kali-linux-everything, presente come opzione durante l’installazione. Questa prevedeva un grande dispendio di tempo a causa del download di tutti i pacchetti presenti nel repository ufficiale. Ora, invece, si può procedere ad un’installazione offline completa, poiché la ISO comprende di default il meta pacchetto kali-linux-large e tutti i DE.
Novità grafiche
Dopo aver presentato il nuovo tema per GNOME e XFCE il team di sviluppo di Kali si è ora concentrato su KDE. Presente un nuovo tema, con modalità dark e light. È stata altresì rinnovata la schermata di login, dove sono stati anche allineati i componenti centrali. Aggiornato GNOME, portato alla versione 3.36, beneficia ora di una serie di vantaggi in termini di performance, di cui vi ho parlato qui. Refresh anche per il pacchetto contenente i loghi dei singoli tool.
Novità sotto al cofano
Interessante novità, per quanti utilizzano le Microsoft task automation. Kali 2020.2, infatti, permette di installare la PowerShell direttamente in fase di setup del sistema operativo, selezionando l’opzione kali-linux-large. Nel caso in cui si voglia installare questo meta pacchetto in un secondo momento, resta valida l’istruzione:
sudo apt install -y kali-linux-large
Aggiornata anche la piattaforma di mobile pentesting, Kali NetHunter. Implementato il supporto a dispositivi aggiuntivi, ed aggiornata anche la documentazione ufficiale, in particolare la sezione dedicata allo sviluppo del kernel.
Kali e ARM
Con Kali 2020.1 l’utente di default root/toor è stato sostituito con kali/kali. La nuova release porta questo aggiornamento anche su ARM. Incrementati i requisiti minimi per la SD, ora sarà necessaria una memoria da almeno 16GB. In questa versione, poi, non viene più installato il pacchetto locales-all di default. Sarà necessario procedere manualmente, attraverso il seguente comando da terminale:
sudo dpkg-reconfigure locales
Per chi volesse scaricare l’immagine completa del sistema operativo è necessario recarsi sulla pagina ufficiale di Kali Linux. Per procedere con l’aggiornamento da una versione precedente, invece, le istruzioni da eseguire sono le seguenti:
echo "deb http://http.kali.org/kali kali-rolling main non-free contrib" | sudo tee /etc/apt/sources.list sudo apt update && sudo apt -y full-upgrade [ -f /var/run/reboot-required ] && sudo reboot -f
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