Prendendo spunto dalla recente liberalizzazione, da parte di Google, del codice di BiT, è stata pubblicata un’interessante analisi, sui vari motivi per cui alle aziende conviene trasformare le loro tecnologie in open source. Eccone i dettagli.
Open source: dagli anni 90 ad oggi
Spesso, qui su LFFL, vi parliamo di come il concetto di open source sia ormai diventato mainstream. Basti pensare alle dichiarazioni del presidente di Microsoft rilasciate poco tempo fa. Oggi esistono moltissime aziende, che sfruttano questo tipo di licenze, molte delle quali superano anche i 100 milioni di dollari in termini di fatturato annuale. Basti pensare a Red Hat, MongoDB o Cloudera, solo per citarne alcune.
Tra i fattori che consentono il successo dell’open source troviamo, in primis, la sua carica innovatrice. L’innovazione tecnologica, infatti, segue un andamento esponenziale crescente con il numero di sviluppatori che possono accedere al progetto. Le aziende, quindi, hanno la possibilità di sfruttare un pool globale di talenti, ognuno con un proprio peculiare background, aumentando la velocità di sviluppo del proprio software.
L’importanza della comunità ed il difficile problema della monetizzazione
Altro fattore importantissimo è la possibilità di sviluppare una collaborazione positiva con la comunità di sviluppatori. Maneesh Sharma, general manager presso GitHub, ha infatti dichiarato:
Oggi, il 99% dei progetti software è realizzato utilizzando l’open source. Ciò ha permesso di rivoluzionare lo sviluppo del software e, allo stesso tempo, ha creato una comunità interconnessa di sviluppatori, permettendo così una profonda collaborazione, estesa in tutto il mondo.
L’open source, inoltre, aiuta a migliorare la qualità complessiva delle tecnologie distribuite. L’azienda, infatti, può essere certa che il prodotto si basa su un sistema testato ed utilizzato da molti altri team. Questo permette di avere software meno soggetti a problemi imprevisti, o comunque risolvibili più velocemente.
Il maggiore problema, ad oggi, soprattutto per sviluppatori indipendenti e per le startup, rimane come poter applicare i meccanismi necessari per la monetizzazione di questo tipo di progetti. Qualche giorno fa, ad esempio, vi ho parlato di Xs:code, che permette di accedere ad una piattaforma di distribuzione, ed esternalizzare, in parte, questo problema.
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