Peppermint è una distro GNU/Linux abbastanza nota soprattutto tra chi deve rivitalizzare un computer datato. Bella, veloce ma anche semplice da utilizzare: il passaggio da Windows a Peppermint è abbastanza indolore. Purtroppo il CEO Mark Greaves è deceduto a gennaio di quest’anno dopo una degenza di una decina di giorni in ospedale. A proposito: in seguito alla sua scomparsa è stata lanciata su gofundme una raccolta fondi per aiutare la sua famiglia. L’addio di Greaves così improvviso è stato uno shock per la community e anche Peppermint è stato dato per morto. Molti utenti hanno abbandonato la distro ritenendo che non sarebbe più stata aggiornata come prima.
La community inizia i lavori per Peppermint 11
In realtà, dopo qualche tempo necessario per organizzarsi, la community ha risposto alla grande garantendo che Peppermint avrebbe avuto un futuro. A maggio, infatti, è stato pubblicato questo post sul forum ufficiale:
#teampeppermint sta tornando e PeppermintOS sopravvivrà! Abbiamo un team all’opera, composto di persone dal forum di peppermint e da collaboratori di Mark. Attualmente stanno mettendo ordine nel lavoro che Mark ha lasciato alle spalle mentre cercano di identificare quali saranno i prossimi sviluppi per pepOS.
Tuttavia, non aspettatevi una data di uscita molto prossima per Peppermint 11:
Come diceva Mark, “Sarà pronto quando sarà pronto, e non un momento prima”.
queste le parole degli sviluppatori. Si tratta di una bella notizia perché tra le tantissime (pressoché infinite, oserei dire) derivate di Ubuntu Peppermint ha una sua ragione d’esistere. La nuova versione si baserà su Ubuntu 20.04 LTS pertanto dovrebbe essere supportata fino al 2025.
P.S: se siete interessati potete leggere l’ultima intervista a Mark Greaves, pubblicata il 7 dicembre 2019, qui.
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