Jitsi Meet è un servizio open source per realizzare video-conferenze e per molti aspetti è al pari di alternative proprietarie. Vediamo dunque come funziona questa piattaforma, che ha ricevuto anche l’endorsement della Free Software Foundation.
Jitsi Meet è per tutti
La crescente diffusione dello smart working, ha di recente spostato l’attenzione su come organizzare, in remoto, le classiche riunioni aziendali. Software proprietari come Zoom, Microsoft Teams (da poco disponibile anche per sistemi GNU/Linux), e simili, hanno beneficiato di incrementi incredibili di utenza, portando però alla ribalta anche i tipici problemi legati alla privacy degli utenti stessi. Per fortuna, il mondo open source, offre quasi sempre una valida alternativa. Jitsi Meet è un servizio che, gratuitamente, permette di effettuare video chiamate di gruppo.
È disponibile per tutti i sistemi operativi. In particolare per GNU/Linux è distribuito come AppImage, potete scaricarlo da questo link. Su Android, tra l’altro, è possibile ottenere l’app anche tramite F-Droid, per quanti non amano utilizzare lo store proprietario di Google.
Le principali funzionalità
Vediamo quali sono le caratteristiche principali:
- Non richiede alcuna registrazione;
- Possibilità di condividere il proprio desktop, presentazione, e molto altro;
- Editing condiviso di documenti tramite Etherpad;
- Integrazione con Microsoft o Google calendar;
- Altre funzionalità minori: registrazione della videoconferenza, sistema di chat, YouTube video sharing.
Jitsi Meet avvia una conferenza peer-to-peer crittografata quando ci sono solo due partecipanti, ma non è ancora possibile ottenere la crittografia end-to-end per più di due persone. In tal caso, infatti, ci sarà sempre la crittografia a livello di rete, ma bisogna comunque fidarsi del server che elabora il flusso video. Quanti di voi sono membri della Free Software Foundation, ad esempio, possono utilizzare il loro server. È comunque possibile creare anche la propria instanza di Jitsi Meet. Il team di sviluppo ha infatti pubblicato questa guida per chi ha la possibilità di porre in essere un self hosting.
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