Sudo è forse uno dei programmi più utilizzati in assoluto sul pinguino. In ambito desktop viene sfruttato, di solito, solo per eseguire comandi come root, quando sono richiesti i privilegi di amministratore. Sudo, in realtà, è un comando molto complesso che, soprattutto in ambito server, permette configurazioni avanzate per la gestione dei permessi. Modificando il suo file di configurazione, di solito situato in /etc /sudoers, è possibile ad esempio impostare diversi livelli di accesso in caso di amministratori multipli. Esiste, tuttavia, un’alternativa a sudo che vale la pena di approfondire. Molto più semplice da configurare, ed in linea con la filosofia KISS: si tratta di doas, un programma originariamente sviluppato per il mondo BSD.
Doas, eseguire comandi come amministratore
È un software più leggero di sudo e molto più user friendly. Purtroppo, non è disponibile nei repository di tutte le distro GNU/Linux. È possibile, quindi, installarlo in maniera diretta solo su poche distribuzioni come Arch tramite AUR o Gentoo.
Su Ubuntu, Debian, e derivate è necessario scaricare doas da questo link, scompattarlo e, successivamente, seguire le seguenti istruzioni per procedere all’installazione:
sudo apt install build-essential make bison flex libpam0g-dev # recatevi nella cartella del programma estratto sudo make sudo make install
Create ora il file di configurazione di doas e, al suo interno, inserite una stringa secondo la sintassi permit utente as root. Nel mio caso, ad esempio:
echo permit alessandro as root > /usr/local/etc/doas.conf
Il comando doas
si usa esattamente come sudo
:
doas emerge -uDN world
Per maggiori informazioni su come configurare doas, vi rimando all’apposita pagina del manuale di Gentoo. Nel manuale di OpenBSD trovate invece una lista di comandi utili.
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