Lenovo condannata per non aver rimborsato una licenza di Windows
In questo articolo vi riporto un’interessante notizia, diffusa dall’Italian Linux Society, che potrà sicuramente interessare la maggior parte degli utenti GNU/Linux italiani. La vicenda vede protagonista Luca Bonissi, appassionato sostenitore del software libero, paladino del diritto al rimborso della licenza Windows, che è riuscito ad ottenere da Lenovo un risarcimento pari a ventimila euro.
Ottenere il rimborso della licenza Windows inutilizzata è un diritto
Prima di addentrarci nell’accaduto facciamo un passo indietro, per avere un quadro generale da un punto di vista legale. Nel 2014, infatti, con Sentenza n.19161 la Terza Sezione Civile della Corte di Cassazione si pronunciò sulla questione della scindibilità tra contratto di compravendita di un laptop HP e licenza d’uso del sistema operativo Windows XP Home Edition, preinstallato dal produttore dell’hardware in quest’ultimo. Il Giudice di Pace di Firenze, prima, e il Tribunale di Firenze, in funzione di giudice d’appello, rispettivamente accolsero la domanda del consumatore. La Suprema Corte, infine, con pronuncia definitiva sul ricorso presentato dalla multinazionale americana, confermò i gradi precedenti di giudizio.
Lenovo e Luca Bonissi
È proprio questo diritto di cui vi ho appena parlato che Luca Bonissi voleva far valere nei confronti di Lenovo, convinto della sua buona fede e di trovarsi davanti un’azienda seria. Lenovo, vedendosi recapitare tramite PEC una richiesta di rimborso di ben 42€, tuttavia, ha prontamente rifiutato di adempiere all’obbligo di pagamento. Luca non si è lasciato scoraggiare. Quello che Lenovo non sapeva, infatti, è di trovarsi di fronte al tipico eroe moderno, convinto sostenitore del software libero e dotato di una pazienza sconfinata, unica vera arma per affrontare una multinazionale tramite il farraginoso sistema giudiziale italiano. Dopo più di un anno, il giudizio si è concluso con una sentenza a lui favorevole: 42 euro di rimborso e 130 euro per le spese processuali.
Il pool di avvocati di Lenovo, tuttavia, forse ascoltando i consigli di qualche praticante appena entrano nello studio, non si è arreso ed ha deciso di ricorrere in appello presentando un ricorso monstre di quasi 60 pagine. Per fortuna tutto è bene quel che finisce bene. Nel dicembre 2020, infatti, il giudizio in secondo grado ha riconosciuto il rimborso di 42 euro per la licenza, 1.000 per le spese legali, ed ha condannato Lenovo Italy S.r.l al rimborso di 20.000 euro a titolo di risarcimento del danno da responsabilità processuale aggravata.
Secondo le segnalazioni arrivate su questo sito dedicato, Luca attualmente ha ottenuto con successo il rimborso da Lenovo, Microsoft e Mediacom. Se volete dare uno sguardo alla documentazione completa del caso Lenovo, potete scaricare l’archivio da questo link.
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