Torvalds interviene sulla querelle Linux - Università del Minnesota
Nei giorni scorsi ho letto molti commenti di utenti che si chiedevano cosa ne pensasse Linus Torvalds della querelle tra Greg Kroah-Hartman e l’università del Minnesota, rea di aver inviato appositamente patch contenenti vulnerabilità per scrivere un paper a riguardo.
Le parole di Linus Torvalds
Dopo lo scambio di opinioni senza peli sulla lingua tra Hartman e il dottorando dell’università, Aditya Pakki, Torvalds ha deciso di non buttare ulteriore benzina sul fuoco schierandosi però dalla parte di Hartman. Intervistato da itwire Linus si è detto spiazzato dalla vicenda:
Non so davvero cosa dire, penso che il thread di posta elettronica (riferendosi allo scambio di cui sopra, ndR) contenga tutte le informazioni necessarie per farsi un’idea. Non penso sia stato un gran problema dal punto di vista tecnico, ma le persone sono incazzate e ovviamente con queste azioni si perde la fiducia.
Tutti i commit proposti da sviluppatori con l’indirizzo e-mail della University of Minnesota sono stati rimossi dal kernel e saranno oggetto di rianalisi.
È una cosa fastidiosa, perché la maggior parte delle patch sono valide (e quelle che non lo sono sono generalmente ‘inutili’ ma non particolarmente dannose), quindi è fondamentalmente un’enorme perdita di tempo per le persone ritornare su quelle patch […]
L’intervento dell’UMN
Visto il putiferio l’università non poteva esimersi dall’intervenire con un comunicato ufficiale. Loren Terveen e Mats Heimdahl, a campo del Dipartimento di Informatica e di Ingegneria, hanno dichiarato di aver preso questa situazione molto seriamente sospendendo la linea di ricerca. Inoltre si sono detti ignari (il che peggiora la loro posizione dal mio punto di vista) della ricerca in corso.
Investigheremo sul metodo di ricerca e sul processo che ha portato ad approvarla, determineremo poi delle azioni correttive appropriate per evitare che accada di nuovo […] Riferiremo le nostre scoperte alla comunità non appena sarà possibile.
Di fatto anche l’università stessa ha ammesso di essere in torto dando ragione ai mantainer del kernel Linux e allo stesso Torvalds.
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