OpenRGB è un tool open source per il controllo dell’illuminazione RGB delle periferiche. Disponibile per Windows, MacOS e GNU/Linux, permette di gestire l’illuminazione senza dover essere costretti ad utilizzare software proprietari, quasi mai disponibili per il pinguino. Moltissimi i prodotti supportati, tra cui quelli commercializzati da marchi come ASUS, ASRock, Corsair, G.Skill, Gigabyte, HyperX, MSI, Razer e molti altri.
OpenRGB: un’app per domarli
Uno dei maggiori problemi del mondo RGB è l’ecosistema software che lo circonda. Ogni produttore, infatti, ha la propria app, spesso proprietaria e molto spesso compatibile solo con Windows. Se volete combinare e abbinare dispositivi diversi, infatti, vi ritroverete con una miriade di app in conflitto tra loro, spesso in competizione per le risorse in background.
L’obiettivo di OpenRGB, quindi, è dare agli utenti la possibilità di controllare tutti i propri dispositivi attraverso una singola app, compatibile anche con GNU/Linux, e completamente open source. Ecco le principali funzionalità del tool:
- Interfaccia utente leggera;
- Possibilità di estenderne le funzionalità grazie ai plugin. Questi possono fornire nuove funzionalità senza dover eseguire software esterno. I plugin esistenti includono un motore di effetti, un ricevitore dati E1.31 e un editor di layout visivo;
- Salvare colori ed effetti in profili personalizzati;
- Visualizzare informazioni sui dispositivi. Qui trovate la lista dei dispositivi attualmente supportati.
Una delle caratteristiche più interessanti, per quanti di voi hanno nelle proprie stanze o uffici più di una macchina, è la possibilità di collegare più istanze di OpenRGB per sincronizzare l’illuminazione su più PC. L’applicazione sembra essere abbastanza stabile e di facile utilizzo. Io, ad esempio, l’ho testata con dispositivi MSI e Razer e non ho avuto particolari problemi o difficoltà.
OpenRGB è distribuito come AppImage, lo potete scaricare tramite il seguente link. Per gli utenti Arch Linux è disponibile anche l’installazione tramite AUR. Se siete interessati a questo progetto, vi invito a dare uno sguardo alla pagina GitLab ufficiale.
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