Norbert Preining, manutentore dei pacchetti desktop Cinnamon per Debian, sta per lasciare vacante il suo ruolo perché si è stufato di Cinnamon.
Le origini del desktop Cinnamon risalgono al 2011 e al rilascio del controverso GNOME 3, che ha introdotto diversi cambiamenti radicali. Alcuni utenti, inclusi gli sviluppatori di Mint, preferivano continuare a percorrere la strada battuta da GNOME 2.x. Per questo, è stato realizzato Cinnamon, un fork di GNOME 3 progettato per mantenere il design di GNOME 2, utilizzando le estensioni Mint Gnome Shell (MGSE). Cinnamon, in seguito, divenne un fork completo di GNOME 3. Ad oggi, Cinnamon è ancora il desktop predefinito per Linux Mint (che offre anche le edizioni MATE e Xfce). A proposito: da poche ore è disponibile una nuova versione di Linux Mint con a bordo il nuovo Cinnamon 5.0. Ovviamente, Cinnamon è disponibile anche per altre distribuzioni, incluso Debian.
L’addio e le riflessioni
Preining ha causato un po’ di costernazione la scorsa settimana quando ha dichiarato:
Da quando sono passato a KDE/Plasma non uso più Cinnamon.
Preining ha detto che a suo tempo ha lasciato GNOME 3 a causa della sua “completa mancanza di usabilità per gli utenti professionisti” e ha adottato Cinnamon. Tuttavia, si è convertito di recente definendo l’ecosistema KDE “più leggero, più veloce, reattivo, integrato, personalizzabile” rispetto al passato e soprattutto rispetto a Cinnamon.
Il passaggio a KDE gli ha spento la voglia di proseguire il lavoro di mantainer. Ha completato il lavoro di confezionamento di Cinnamon 4 per Debian Bullseye (la prossima versione, attualmente in fase di test), ma ha riconosciuto che Cinnamon 5 è già disponibile e che “molto probabilmente non ci lavorerà, né farà alcun vero lavoro di packaging di Cinnamon per Debian in futuro.”
Se qualcuno si farà avanti sono pronto ad aiutarlo altrimenti il mio addio sancisce la fine dell’edizione Cinnamon per Debian.
Sebbene il desktop predefinito per Debian sia GNOME (versione 3.38 nel caso di Bullseye poiché GNOME 40 è stato rilasciato troppo tardi per essere incluso), la possibile perdita della variante con Cinnamon non è piaciuta agli utenti. Fortunatamente per loro altri mantainer si sono fatti avanti per sostituirlo.
Da qui possiamo far scaturire un lungo dibattito. C’è chi ritiene sia meglio concentrare gli sforzi su pochi ambienti desktop e renderli più efficienti, user friendly e al passo con i tempi e chi invece ritiene che la forza dell’ecosistema open sia proprio la presenza di molteplici alternative tra cui poter scegliere. Un commento al post di Preining recita: “Grazie. Abbiamo bisogno di meno desktop”. Anche di meno distribuzioni, direbbe qualcuno. Sebbene la diversità sia una buona cosa, diluisce anche le risorse, rendendo più difficile per Linux competere con i prodotti commerciali. Voi cosa ne pensate?
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