Nella votazione del 06/07/2021, i 537 membri del Parlamento europeo hanno approvato Chatcontrol, con 133 voti contrari e 20 astenuti. Poco più di 400 persone, quindi, in virtù di un mandato di rappresentanza conferitogli dalle popolazioni dei 27 stati membri, hanno deciso di introdurre il monitoraggio esteso dei propri concittadini. Si tratta di una norma transitoria che dovrebbe durare solo tre anni, in deroga ad una recente direttiva sulla privacy digitale, per la quale tutti i media non audio potranno essere intercettati.
Chatcontrol, dal 1984 con furore
Il controverso regolamento protagonista nella recente votazione è stato rubricato come deroga temporanea a talune disposizioni della direttiva 2002/58/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda l’uso di tecnologie da parte dei fornitori di servizi di comunicazione interpersonale indipendenti dal numero per il trattamento di dati personali e di altro tipo ai fini della lotta contro gli abusi sessuali sui minori online.
Per contrastare la distribuzione di materiale pedopornografico, il Parlamento Europeo ha in sostanza approvato una deroga alla recente direttiva sulla ePrivacy per i fornitori di servizi di comunicazione. Piattaforme social e servizi email, quindi, potranno scansionare messaggi, foto e video di tutti gli utenti. Giusto per capirci, significa incentivare l’inserimento nelle app di messaggistica di backdoor per il monitoraggio del contenuto prima che venga crittografato.
Tanti, troppi dubbi
Come fatto notare da molti, questo regolamento in realtà non sembra poter assicurare una reale efficacia nella lotta alla pedopornografia online. Ciò che presumibilmente avverrà, infatti, sarà il semplice trasferimento dei network criminali su infrastrutture clandestine elusive della regolamentazione. L’effetto collaterale, al contrario, sarà che ogni privato cittadino verrà costantemente monitorato, con rischi enormi per la propria libertà.
Queste le parole di Patrick Breyer, relatore ombra sulla proposta legislativa:
L’adozione del primo regolamento dell’UE sulla sorveglianza di massa è un giorno triste per tutti coloro che si affidano alle comunicazioni informatiche, comprese le vittime di abusi e le fonti di stampa. Il regolamento infligge un colpo mortale alla riservatezza della corrispondenza digitale. È una violazione generale per consentire la sorveglianza indiscriminata degli spazi privati da parte delle aziende: con questa logica totalitaria, anche la nostra posta, i nostri smartphone o le nostre camere da letto potrebbero essere monitorati. Scatenare contro di noi tali macchine è inefficace, illegale ed irresponsabile.
Permettetemi una piccola considerazione personale su Chatcontrol. Rinunciare alla propria privacy perché non si ha nulla da nascondere, equivale a rinunciare alla libertà di espressione, perché non si ha nulla da dire. Essere europei ci permette di far parte di un’area geopolitica che rappresenta un’isola felice se confrontata con l’attuale panorama mondiale. Voglio continuare a crederci, ma è necessario che, in quanto europei, facciamo tutti sentire ad alta voce il nostro dissenso.
Se volete approfondire, vi consiglio di visitare questo link al testo ufficiale in italiano del controverso regolamento lesivo del diritto alla privacy.
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