Dieci anni dopo ecco Slackware 15.0: è la distro GNU/Linux più longeva
Questo è stato un ciclo di sviluppo interessante. Chiunque abbia seguito il percorso di Linux negli ultimi anni avrà notato la crescita del kernel e un lento ma costante allontanamento dalla struttura UNIX-like. La nostra sfida è consistita nell’adottare quante più cose buone possibile senza cambiare il
carattere del sistema operativo.
Slackware 15.0
Ad alimentare Slakware 15.0 c’è Linux 5.15.19. Linux 5.15 è una LTS release che sarà supportata almeno fino ad ottobre 2023. Introduce aggiornamenti importanti dal punto di vista architetturale, con nuove funzionalità core. Non mancano nuovi driver e supporto per hardware next-gen.
Il desktop environment predefinito è KDE Plasma 25th Anniversary Edition (aka KDE Plasma 5.23). Come per ogni versione di Plasma abbiamo un buon numero di modifiche per Plasma Shell, per le KDE Applications, per Wayland, pulizia del codice, miglioramenti delle prestazioni, centinaia di correzioni di bug e altro ancora. In alternativa, per chi volesse una versione più light di Slackware, è possibile optare per Xfce 4.16.
Rispetto a Slackware 14 ci sono, ovviamente, tantissime novità. Gli sviluppatori hanno adottato PAM e sono passati da ConsoleKit2 a elogind, allineandosi con gli standard XDG. È stato aggiunto il supporto per PipeWire, come alternativa a PulseAudio, e per le sessioni Wayland. Abbandonato Qt4, Slackware 15.0 si basa interamente su Qt5, inoltre sono state aggiunte diverse nuove librerie al sistema.
Novità in pillole:
- Sendmail è stato rimpiazzato da Postfix
- Rimossi imapd e ipop3d, sono stati rimpiazzati da Dovecot IMAP e da POP3
- Aggiornato il pkgtools (package management utilities)
Per ulteriori dettagli vi invito a leggere l’annuncio ufficiale. Potete scaricare Slackware 15.0 da qui.
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