Si prevede che l’uso di software proprietario nelle aziende diminuirà di circa otto punti percentuali nei prossimi due anni, mentre l’uso di software open source dovrebbe aumentare di cinque punti percentuali. A dirlo è il report annuale dal titolo “The State of Enterprise Open Source” pubblicato in questi giorni da Red Hat che ha intervistato quasi 1300 leader dell’IT discolati in tutto il globo. L’analisi tenta di misurare il modo in cui le aziende vedono il software open source all’interno delle loro organizzazioni.
The State of Enterprise Open Source – Report Red Hat sul Software Open Source
Il report si apre con un’intervento del Presidente e CEO di Red Hat, Paul Cormier. Questo il passaggio conclusivo:
L’Open Source ora è una componente fondamentale nello sviluppo di software commerciale e il motore per un’innovazione continua, che coinvolge diversi aspetti, dal mondo server ai cloud pubblici e oltre.
Gli intervistati affermano che, attualmente, il 45% del loro software è proprietario e si aspettano che questa cifra scenda al 37% in un paio d’anni. Nel frattempo, il software open source usato in ambito aziendale, che attualmente si attesta attorno al 29%, dovrebbe raggiungere il 34%. Inoltre, si prevede che il software open community-based, ora al 21%, salirà al 24% tra due anni.
Circa l’82% dei leader IT è più propenso a selezionare un fornitore che contribuisce alla comunità open source rispetto a uno che non lo fa. Questo perché “hanno familiarità con i processi open source” (49 per cento), “aiutano a sostenere comunità open source sane” (49 per cento) e “possono influenzare lo sviluppo delle funzionalità di cui abbiamo bisogno” (48 per cento).
La sicurezza è importante
Un altro tema chiave è la sicurezza. Coloro che hanno risposto al sondaggio di Red Hat vedono la sicurezza come un vantaggio chiave dell’open source. L’89% degli intervistati afferma che il software open source è “sicuro o più sicuro” rispetto al codice proprietario.
Il principale punto di forza individuato è la capacità di “utilizzare codice open source ben testato per le nostre applicazioni interne” (55%). A seguire diversi punti interessanti: “le patch di sicurezza ben documentate” (52%), “la disponibilità immediata delle patch” (51%) e “il numero di persone che controllano il codice” (44%).
Tecnologie emergenti
Circa l’80% dei leader IT intervistati prevede di aumentare l’adozione di software open per lo sviluppo di tecnologie emergenti. Ad esempio AI/ML, edge computing/IoT, container e serverless, che sono attualmente utilizzati rispettivamente dal 71%, 71%, 68% e 61% delle aziende intervistate. Attualmente, le organizzazioni affermano di utilizzare l’open source aziendale per la modernizzazione dell’infrastruttura IT (62%), la trasformazione digitale (54%), lo sviluppo di applicazioni (52%) e la modernizzazione delle applicazioni (48%).
Kubernetes è un esempio lampante di open source aziendale di successo. Il 70% dei leader IT afferma di utilizzare la tecnologia dei container e circa un terzo che pensa che inizierà a farlo nei prossimi 12 mesi. Le imprese, tuttavia, devono affrontare ostacoli seri. Per il 43 per cento la mancanza di competenze ostacola l’adozione. Un altro 39% afferma di non avere il personale per accelerare la transizione e il 29% afferma di non avere il tempo.
I dubbi
Dal report emergono anche i dubbi e le perplessità delle aziende. Questi includono: preoccupazioni per il supporto (36 per cento); preoccupazioni sulla compatibilità (33 per cento); preoccupazioni riguardo la sicurezza del codice (32 per cento) e mancanza di competenze interne per gestire e supportare tutto.
Se siete interessati potete consultare l’intero report sul sito ufficiale di Red Hat.
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