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Il comune di Napoli dice no ad Ubuntu, e ritorna ad usare Windows

Il comune di Napoli ha deciso di abbandonare Ubuntu per tornare ad utilizzare Microsoft Windows, e scattano le polemiche.

Napoli: il comune abbanona Linux e ritorna ad usare Windows
Sono molti i comuni che hanno deciso di abbonare Microsoft Windows e Office per puntare su Linux e suite per l’ufficio open source come LibreOffice e Apache OpenOffice. Tutto questo garantisce sistemi molto più sicuri ed affidabili e soprattutto porta con se un notevole risparmio economico, diventato ormai fondamentale soprattutto in tempo di crisi. A quanto pare gli ottimi risultati ottenuti dalla provincia autonoma di Bolzano, Monaco di Baviera ecc sembrano passare inosservati a Napoli, comune che ha deciso di  ritornare a Microsoft Windows e Office dopo aver utilizzato Ubuntu per alcuni anni.

Da notare che solo nel biennio 2008/2010 il comune di Napoli ha risparmiato circa 3 milioni e mezzo di Ruro grazie al software libero, il problema arriva nel 2010 quando il comune ha subito una truffa acquistando personal computer datati con tanto di licenza (700 Euro + iva) mentre si trattava di software craccato reperibile in rete con in omaggio virus, malware ecc. Andrea Santoro consigliere comunale di centrodestra ha indicato che l’acquisto dei pc nel 2010 è stato inutile visto che ormai Linux funziona senza problemi sia in pc datati che nuovi.

Luigi de Magistris, l’attuale sindaco di Napoli, ha recentemente confermato di voler ritornare ad utilizzare Microsoft Windows, mandando al diavolo i soldi pubblici (quindi nostri) che potrebbero essere risparmiati continuando ad utilizzare Ubuntu e il software libero.

Fanpage (fonte del nostro articolo) ha indicato inoltre che attualmente la Regione Campania continua ad utilizzare Microsoft Windows XP sistema operativo ormai obsoleto che potrebbe essere sostituito senza problemi con una distribuzione Linux.

Speriamo che il sindaco di Napoli ci ripensi a questa decisione visto che a rimetterci sono soldi pubblici che dobbiamo sborsare tutti quanti noi. In caso contrario spero che alle prossime elezioni comunali si candidi un user Linux 😀

Ringrazio il nostro lettore dagvin e d4n1x per la segnalazione

Aggiornamento: ci ha risposto Felice Balsamo utente che lavora presso il comune Napoli segnalandoci alcune rettifiche all’articolo di FanPage fonte del nostro articolo:

Salve, mi presento, l’articolo di FanPage è impreciso e spero facciano rettifica. Curo la delega all’informatizzazione del Comune di Napoli e nessuna operazione di passaggio voluto da UBUNTU a WINDOWS è in corso. Anzi la riduzione degli sprechi trovati va proprio nella direzione dell’open source.
La storia che è stata raccontata è vera … ma !
Nel 2011 abbiamo dovuto scoprire quando siamo arrivati al Comune di Napoli che oltre 700.000 euro di licenze (tra windows 7, Office, e altro), erano chiuse in un cassetto a marcire. Parlo di oltre 1350 licenze di windows comprate e buttate in un cassetto, oltre a marcatempo da tavola (due scatoloni pieni con oltre 600 (più o meno) marcatempo) comprati, ma funzionanti solo su windows (quando invece c’era solo linux), oltre 2089 computer che ancora stiamo cercando nei vari uffici comunali, posti sotto sequestro. Occupazione di stanze, monitor, stampanti a altro.
Software comprato che gira solo sotto windows, come controllo buche, servizio taxi, anagrafe, e ogni altra cosa che funzionava solo con windows, ecc…
Per prima cosa dovremmo chiederci perchè il Comune ha accettato u na transazione di 700,000 euro nel 2010, quando i pc erano a noleggio.
Strano!
Al Comune di Napoli siamo per l’ottimizzazione dei costi e non per uno “strano” risparmio”.
Circa 1350 pc usano windows, quindi sono stati riutilizzati i 700.000 euro che altrimenti stavano chiusi in un cassetto a marcire.
Le 1350 licenze di windows, sono state installate dove strettamente necessario.
Ad esempio, gli uffici finanziamenti europei, hanno windows e office, perchè gli altri enti inviano un file “MS Office” e vogliono nello stesso formato.
In altri uffici, ad esempio, strade, edilizia, ecc.. i software già comprati prima del 2011 girano solo per windows.
Basti pensare al software del bilancio che funzionava sotto windows e che deve essere presente in tutti gli uffici del Comune o a quelli della Polizia Municipale.
Il pacchetto che controlla tutti i pc da remoto e tutti gli antivirus comprati erano solo per windows.
Senza entrare nel dettaglio, va aggiunto che alcune stampanti ad esempio dello Stato Civile, scanner per la polizia municipale, ecc… avevano i driver e funzionavano in modo regolare solo se sotto windows.
A questo va aggiunto il software del protocollo informatico (già acquistato/adattato da anni), che ha la sua massima funzionalità sotto windows.
Per cui solo quelli strettamente necessari e dove windows era la soluzione già comprata e unica funzionante.
Ma tantissimi altri sono ancora con ubuntu … dove non c’e’ effettiva necessità restano tali, anzi.
La gara del nuovo software Anagrafe, tributi e bilancio, tutto gira su un normale browser, quindi indipendente dalla piattaforma e dove oltre 400 terminali anagrafici e oltre 200 tribu tari avranno solo linux.
Visti i commenti continuo: In precedenza gli uffici “informatici” erano forse troppi e non coordinati tra loro. Ad esempio poteva capitare che l’ufficio Microinformatica comprava 600 marcatempo da tavolo, funzionanti solo con windows, senza sapere semmai che era in atto un passaggio a Linux.
Unendo gli uffici in un unico servizio (Servizi Informatici), si è riusciti ad ottimizzare personale, comunicazione tra uffici e soprattutto i costi.
Un esempio divertente è la toponomastica del Comune di Napoli, ne abbiamo contate ben 13 diver se, tutte informatizzate, ma tutte differenti una dall’altra :-))
Ecco, quindi non c’e’ alcun passaggio a windows, semplicemente dove necessario sono state utilizzate le 1350 licenze per una strana multa pagata con soldi pubblici dal valore di 700.000 euro.
Spero che venga inserita questa mia rettifica nel post.
Grazie.

Colgo l’occasione per ringraziare Felice Balsamo per la segnalazione.