Nel casuale ripescaggio dei rari artefatti mi è capitato tuttavia un simpatico netbook di cui nemmeno ricordavo l’esistenza. Inizialmente non dava segni di vita, ma, dopo qualche ora di amorevoli cure e, meno amorevoli, esclamazioni propiziatorie, il piccolo ha visto il boot. Ho deciso così di provare una distro a cui ero interessato da tempo, senza aver avuto fino ad allora la possibilità di installarla. L’installazione su di una Virtualbox per me non conta, per sapere come funziona qualcosa ho bisogno di fare una prova su strada, niente simulazioni.
Rispolvero quindi Quirky, distribuzione basata su Puppy Linux praticamente perfetto per un netbook da resuscitare!
Tuttavia per entrare davvero nell’ottica di Quirky vale la pena spendere due paroline sulle origini di questa distro; il nome ad esempio, Quirky in inglese significa “eccentrico”, indica il desiderio o l’esigenza di uscire dagli schemi, intendendo cioè favorire scelte non convenzionali nella selezione delle utility, dei driver supportati, nell’estetica e così via.
A dire il vero le differenze estetiche con Puppy Linux sono pochine, tuttavia sin dall’installazione avrete un assaggio di come certi standard risultino fin troppo desueti per una distro così “alternativa”. Prima di tutto… niente Iso, si scarica un file da poco più di 100MB, per le migliori performance, in caso di installazione live su USB, si rende obbligatoria l’installazione del pacchetto f2fs-tools, si lancia da terminale l’installer che si occuperà di creare l’immagine ed i file necessari al boot sulla pendrive.
L’operazione non è stata tra le più immediate. Ho dovuto accantonare l’idea di utilizzare una pendrive da 1Gb, dopo avermi illuso con l’azzeramento dei dati, durato un tempo non indifferente, l’installer mi ha comunicato che non vi era spazio sufficiente all’estrazione dei dati. La pendrive da 32Gb mi ha fatto pensare più volte che il sistema fosse andato in blocco, questo finché, un paio di ore dopo, la situazione si è sbloccata ed in qualche modo ogni cosa è andata al suo posto. Ho notato tuttavia che possono insorgere diverse complicazioni nella creazione e nella copia dei file interessati, in un modo o nell’altro (dd, download dei file *.pet e creazione dell’iso attraverso altri script) comunque è tutto aggirabile.
Tutto questo per cosa, dunque? Quirky Linux è V-E-L-O-C-E, no, non come Puppy, di più. La semplicità dell’interfaccia è disarmante. JVM, Joe’s Window Manager, è incredibilmente leggero e funzionale, al posto dei sostituti di Office abbiamo Abiword come word processor coadiuvato da Gnumeric per i fogli di calcolo, contrariamente alle prime versioni della distro abbiamo anche un buon supporto per molte schede Wi-fi, c’è anche l’ottima opzione per salvare le impostazioni hardware e software su usb, così da non dover rifare tutto in un secondo boot.
Personalmente il primo boot di prova mi è bastato per decidere di adottarla, sono anche molto incuriosito dalla distro gemella di Quirky, Quirky Tahr, che ne condivide l’infrastruttura, le idee di base e tutto il resto ma a differenza di Quirky, per la felicità dei tanti che si sono affacciati su linux per la prima volta grazie ad Ubuntu, il suo “packaging” è basato su file .DEB, ciò ovviamente non lo rende nemmeno lontanamente simile ad Ubuntu, ovviamente, ma il Quirky Package Manager sarà in grado di utilizzare i suoi repository.
Inkscape Non sarà illustrator o Photoshop, dispone tuttavia di alcuni utili strumenti per la creazione di geometrie e forme vettoriali. |
Ringrazio Luca T. autore dell’articolo e amministratore di tenbestcloud interessante sito specializzato sul backup online dei file da PC.