Microsoft ha ufficializzato l’arrivo di Powershell 7.0 per tutte le piattaforme supportate. Windows PowerShell, noto inizialmente come Microsoft Shell o MSH (o col nome in codice Monad) è stata resa open source da Microsoft nell’agosto del 2016. Si tratta di una shell caratterizzata dall’interfaccia a riga di comando (CLI) e da un linguaggio di scripting, sviluppata da Microsoft.
Si basa sulla programmazione a oggetti e sul framework Microsoft .NET. La shell a riga di comando con relativo linguaggio di scripting PowerShell di Microsoft permette di controllare e automatizzare l’amministrazione di un sistema operativo e delle applicazioni eseguite al suo interno.
PowerShell 7.0: framework .NET 3.1 e nuove funzionalità
Il passaggio da PowerShell 6.x a 7.0 segna anche il passaggio dal framework .NET Core 2.x a 3.1. Il nuovo Core riporta una serie di API Framework .NET (soprattutto su Windows), consentendo una compatibilità con le versioni precedenti di Windows PowerShell molto più ampia.
Ciò include molti moduli su Windows che richiedono funzionalità GUI come
“Out-GridView” e “Show-Command”, nonché molti moduli di gestione dei ruoli forniti come parte di Windows.
queste le parole della casa di Redmond.
Inoltre, sono in sviluppo diverse nuove funzionalità, tra cui le integrazioni alla pipeline, nuovi operatori, una visualizzazione semplificata e dinamica degli errori insieme al “cmd Get-Error”, un livello di compatibilità più alto per poter importare nuovi moduli in una sessione attiva, notifiche automatiche su nuove versioni e infine una funzionalità sperimentale, ovvero la possibilità di invocare direttamente le risorse DSC (in italiano stato di configurazione desiderato).
È possibile consultare i log delle modifiche su Github a questo link. Potrete così consultare l’elenco completo delle nuove funzionalità e delle varie correzioni.
PowerShell: supporto anche per Linux
Come si può notare sulla documentazione ufficiale è compreso anche il supporto per Linux, più precisamente per le seguenti distribuzioni:
- Ubuntu 16.04, Ubuntu 18.04, Ubuntu 18.1 e Ubuntu 19.04
- Debian 8, Debian 9 e Debian 10
- CentOS 7
- Red Hat Enterprise Linux (RHEL) 7
- openSUSE 42.3 e openSUSE Leap 15
- Fedora 27 e Fedora 28
- Arch Linux
Per tutte le altre distro è possibile installare il pacchetto via “snap” o estraendo i file binari dall’archivio “.tar.gz”, configurando le dipendenze in base al sistema operativo in uso.
Sul blog ufficiale di Microsoft è presente l’avviso dei lavori in corso per l’aggiornamento a 7.1 con cadenza annuale (e anteprime rilasciate mensilmente).
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