In questo articolo, pubblicato qui su LFFL, vi abbiamo parlato della proposta di Dan Williams circa la rimozione della terminologia poco inclusiva utilizzata nel kernel Linux. È di pochi giorni fa la risposta di Linus Torvalds, che approva il merge nel source tree di Linux.
Linux source code: mai più blacklist e slave
Anche se in Italia non è stato socialmente rilevante, il movimento Black Lives Matter ha interessato trasversalmente tutti i settori di una delle economie più forti del mondo. Tutt’oggi, infatti, a settimane di distanza, in molti talk americani si continua a fare riferimento alle vicende scaturite dal caso George Floyd. Indipendentemente dalle proprie convinzioni politiche, l’impatto dell’accaduto è enorme. Pensate, ad esempio, al recente annuncio del cambio di nome e logo dei Redskins, a seguito delle pressioni fatte dagli sponsor.
Era quindi scontato che, in qualche maniera, venisse influenzato anche il mondo del pinguino. Linux, infatti, non è soltanto puro codice. È una gigantesca community globale, formata da sviluppatori provenienti da ogni angolo della terra. Ma è anche il motore di tantissimi settori dell’economia, dall’industria manifatturiera al cloud, fino alla ricerca scientifica. Estremamente sensibile, quindi, a questo genere di tematiche sociali, soprattutto se così rilevanti.
Ecco la nuova terminologia consigliata
Con la release 5.8-rc5 del kernel, quindi, a tutti gli sviluppatori è consigliato di sostituire i termini poco inclusivi, con altri ritenuti meno divisivi. I termini bannati potranno comunque continuare ad essere utilizzati in alcune situazioni eccezionali. In particolare nel commento si fa riferimento alle API/ABI, o agli aggiornamenti del codice per hardware o protocolli già esistenti. Questi sono i sinonimi suggeriti:
- Master: primary, main, initiator, requester, controller, host, leader, director;
- Slave: secondary, replica, subordinate, target, responder, device, worker, proxy, follower, performer;
- Whitelist: allowlist, passlist;
- Blacklist: denylist, blocklist.
Una vicenda controversa, che anche tra voi lettori ha generato non poche polemiche. Penso che ci abitueremo presto ai nuovi sinonimi. In alcuni casi, inoltre, credo siano logicamente più coerenti rispetto alla vecchia terminologia.
Seguiteci sul nostro canale Telegram, sulla nostra pagina Facebook e su Google News. Nel campo qui sotto è possibile commentare e creare spunti di discussione inerenti le tematiche trattate sul blog.